Un’amministrazione totalmente assente e lontana dai problemi concreti sta portando alla “rovina” le nostre partecipate. Lo scrivono i Consiglieri Comunali di Azione, Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi.
La cifra del Governo Fiorita è il pressappochismo. Abbiamo decine e decine di volte, nelle Commissioni consiliari, in Consiglio Comunale ed a mezzo stampa sollevato i problemi che rischiano di portare le nostre partecipate sull’orlo di un precipizio.
Aldilà degli annunci, delle conferenze stampa di plauso e di auto incensamento le nostre partecipate sono a reale rischio di default in assenza di interventi seri, ragionati e concreti.
Aldilà delle illegittimità più volte sollevate in Consiglio e relative alla colposa inosservanza del “Regolamento per il Controllo delle Società Partecipate”, vogliamo adesso richiamare l’attenzione della distratta maggioranza Fiorita sul rischio, più che concreto, che si sta facendo correre alle centinaia di famiglie dei lavoratori della Catanzaro Servizi.
Il Sindaco si è finora preoccupato solo di “piazzare” qualche nomina amica all’interno della società evitando, però, di affrontare e concretamente risolvere le tante criticità che emergono dallalettura dei documenti ufficiali resi disponibili.
Già in sede di assemblea per l’approvazione del Bilancio 2021 (assemblea che ha tra l’altro preso atto del trasferimento “dannoso” della sede legale da un’immobile di proprietà, in altro immobile di proprietà di terzi) il Sindaco nella sua qualità di Socio Unico ha dichiarato che tutto andava bene, così come ha risposto in Consiglio comunale alle nostre sollecitazioni in occasione del rinnovo dei contatti di servizio con la società.
Purtroppo, la realtà è ben diversa e chi riesce a leggere tra le righe di un bilancio o di una relazione degli amministratori è capace di rendersi conto di quanto grave sia la situazione in cui versa la Catanzaro Servizi.
Nessuna idea sulla rimodulazione dei contratti in essere con la società “in house” che sono stati prorogati fino al 30 novembre prossimo e la cui riscrittura dovrà sicuramente essere “aderente” alle prescrizioni formulate dal MEF in sede di verifica.
Nessuna idea sulla rimodulazione dell’importante debitoria fiscale già scaduta, sull’imponente debito scaduto nei confronti della società di leasing né su altre posizioni a debito di pesante entità.
Di contro il conto economico della società, la differenza cioè tra costi e ricavi dell’esercizio, anche in prospettiva e, soprattutto in assenza di una seria programmazione, non lascia intravedere segnali positivi.
Da una approssimata previsione, sulla scorta dei pochi dati ufficiali disponibili, possiamo affermare che per l’anno in corso sta maturando una forte perdita che potrebbe, a fine esercizio, far registrare un segno meno di circa 600/700 mila euro.
In presenza di tale drammatica rappresentazione ci chiediamo qual è l’idea del sig. Sindaco che trattiene a se la delega delle partecipate, qual’è l’idea dell’Assessore al Bilancio, qual’è l’idea dei dirigenti. Quali sono le iniziative che questa amministrazione vuole mettere in atto per rimettere in equilibrio la Catanzaro Servizi e per dare alle centinaia di lavoratori dipendenti certezze per il loro futuro lavorativo.
Noi siamo pronti, come sempre, ad un confronto costruttivo e propositivo nell’interesse del bene pubblico. Le iniziative da assumere, però, richiedono visione, competenza e tempi rapidi.