«Abbiamo deciso di non partecipare alla seduta del consiglio comunale sul bilancio preventivo 2023-2025 per manifestare il nostro disappunto circa la modalità con cui si è arrivati all’approvazione del documento contabile di previsione perché è mancata un’adeguata discussione e approfondimento del documento contabile con i consiglieri comunali, che rappresentano l’intera comunità cittadina e sono responsabili delle scelte della città».
Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Francesco Spadafora, Ivana Lucanto e Giuseppe d’Ippolito.
«Il bilancio preventivo di un comune è un momento cruciale per l’ente, poiché determina l’andamento dell’azione amministrativa e la programmazione dei servizi e degli investimenti. Tuttavia – sottolineano Spadafora, Lucanto e D’Ippolito – si è proceduto senza coinvolgere adeguatamente i consiglieri e senza il necessario confronto e approfondimento. A tal proposito, teniamo ad evidenziare che la scelta di non partecipare alla seduta dell’assemblea civica non è stata affatto semplice, perché, sin dall’inizio della consiliatura, il gruppo di FdI non si è mai sottratto al confronto. A dire il vero, ha sempre dimostrato il contrario, non facendo mancare mai la propria disponibilità anche di fronte a circostanze e argomenti in cui non c’era assoluta convergenza o unità di intenti con la controparte politica».
«Abbiamo inoltre contribuito in modo significativo su questioni importanti durante la consiliatura, come il voto di astensione al Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale e l’approvazione di pratiche relative al riconoscimento di debiti fuori bilancio e regolamenti vari. Ma, rispetto al documento contabile all’attenzione dell’odierno consiglio comunale, non possiamo fare a meno di evidenziare che lo stesso non merita la nostra presenza in aula, poiché si tratta di un vero e proprio “pacchetto a scatola chiusa”, deciso da pochi e senza addirittura il coinvolgimento dell’intera giunta».
«Esprimiamo non poca preoccupazione poiché ad oggi nessuno conosce in quale direzione verranno indirizzate le risorse stabilite di questo bilancio. Non ci risultano le priorità che si è data l’amministrazione comunale in carica, che dopo due anni, non ha addirittura presentato nemmeno le linee programmatiche del sindaco. A ciò si aggiunge anche che non sono stati indicati gli interventi di manutenzione necessari nel territorio cittadino.
Non vorremmo poi che tale esercizio finanziario preveda esclusivamente la distribuzione di incarichi esterni, con assunzioni tramite la procedura prevista dall’ex art. 90 del TUEL, agli amici degli amici per fini elettorali.
Forse è questo il motivo per il quale l’avvocato Francesco Giovinazzo è stato rimosso dal settore Ragioneria? Perché non ha soddisfatto le richieste di qualche adepto che aveva la necessità di spazio e autonomia in questo bilancio? A pensar male si fa peccato, ma molto spesso si indovina.
E, riteniamo pertanto – concludono i consiglieri – che il consiglio comunale, pur essendo l’organo di indirizzo e controllo politico dell’ente comunale, rispetto a questa importante pratica non ha svolto appieno la sua funzione, perché si limiterà soltanto a ratificare le scelte e le priorità indicate da chi evidentemente lavora unicamente per inseguire i propri fini politici ed elettorali a discapito della crescita sociale, economica e culturale della città di Cosenza».