“È di ieri la notizia dell’approvazione in consiglio provinciale del Piano di dimensionamento scolastico. Secondo la nuova disciplina, varata dal Governo Draghi e approvata in via definitiva da quello Meloni, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori servizi generali e amministrativi è stato determinato sulla base di un coefficiente non inferiore a 900 alunni stabilito annualmente e con una deroga a 600 alunni per territori fragili e isolati. Nel testo approvato dal governo Meloni, infatti, nella Legge di Bilancio 2023 la cifra attuale di studenti da assegnare a ciascun istituto passa da 600 a 900 circa. Era inevitabile, a quel punto, che venissero realizzati accorpamenti degli istituti mettendo a rischio anche l’autonomia dei nostri istituti superiori il cui numero di alunni è addirittura al di sotto della cifra di 600 iscritti.
A quel punto la scelta è stata chiara per difendere l’unità territoriale ed evitare smembramenti delle scuole. Per questo motivo la giunta aveva proposto l’accorpamento degli istituti comprensivi presenti sul territorio comunale, Troccoli, Lanza-Milani e Zanotti Bianco, e di mantenere l’autonomia dell’istituto di istruzione secondaria superiore Erodoto di Thurii con un numero complessivo di alunni pari a 521 grazie alla deroga prevista con l’applicazione di un criterio compensativo per il mantenimento di autonomie con un numero di alunni differente rispetto ai parametri numerici «inferiore a 600 per tutelare territori particolarmente fragile dal punto di vista socio-economico, isolati e inaccessibili». Abbiamo fatto di tutto per difendere questa autonomia scolastica decidendo di accorpare i tre comprensivi formandone uno unico molto forte per numero di studenti e ci siamo riusciti.
Sono tutte questioni di cui, passo passo, la città era stata messa al corrente: dopo l’informativa dettagliata fatta da me in consiglio comunale a luglio, avevamo deliberato in giunta. Anche ieri in consiglio provinciale avevo provato a chiedere una deroga per il comprensivo di Sibari ma i numeri erano insufficienti e non ce lo hanno consentito. Aggiungo, poi, che in tutti i casi abbiamo agito secondo il principio della sinergia istituzionale: queste decisioni sono state prese sia interloquendo con la vice presidente della Regione Calabria Giusi Princi, che ha la delega all’istruzione, sia con l’assessore regionale Gianluca Gallo, che ringrazio entrambi per la massima disponibilità. Scelte fatte e percorsi intrapresi, soprattutto, dopo aver tenuto diversi incontri e dopo una concertazione costante e continua con i dirigenti scolastici che operano sul nostro territorio.
Preciso, infine, che Cassano non ha perso, sic et simpliciter, due autonomie. Gli istituti comprensivi di Sibari e Cassano, infatti, erano già da anni in reggenza e non è mai stato nominato il dirigente in quanto da sempre sottodimensionati. Motivo per cui portando il limite degli iscritti a 900 non è stato possibile mantenere nemmeno la reggenza.
Sin dall’inizio come amministrazione comunale abbiamo criticato la legge partita col Governo Draghi e certificata dalla legge di bilancio disegnata da quello guidato dalla Presidente Meloni ma, in ogni caso, bisogna fare i conti con la legge in vigore. Siamo soddisfatti per il lavoro fatto e per aver costruito un istituto comprensivo forte dal punto di vista dei numeri anche per gli anni a venire tutelando la dirigenza e l’autonomia degli istituti superiori”.
Lo afferma in una nota il sindaco di Cassano allo Ionio, Giovanni Papasso.