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Escalation di intimidazioni a Catanzaro, oggi la riunione urgente del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in Prefettura: “Lo Stato c’è e non si piega”

di Gaia Serena Ferrara – Gli episodi criminali intimidatori ai danni degli imprenditori catanzaresi hanno raggiunto livelli critici, al punto da configurarsi come una vera e propria emergenza.

L’ultimo che si registra in ordine di tempo è quello avvenuto ieri mattina in un cantiere edile di viale Crotone a Catanzaro Lido, dove è stata incendiata una macchina operatrice gommata.

Con questo, le intimidazioni giungono a quota 3 solo nell’ultima settimana: a quella appena citata si aggiungono infatti il danneggiamento di diversi automezzi ai danni della ditta Sami srl, impegnata nella realizzazione della nuova scuola nel quartiere Aranceto (zona sud del capoluogo), e la minaccia rivolta a un noto imprenditore che avrebbe ricevuto una busta con dei proiettili.

A restituire maggiormente la gravità e la dimensione del fenomeno è dunque questo trend che delinea un’escalation di violenze, di incendi dolosi, danneggiamenti, e minacce.

Non a caso il livello di allerta si è elevato al punto da spingere le autorità del territorio a indire per oggi una riunione straordinaria del Comitato di Ordine pubblico e Sicurezza nei locali della Prefettura di Catanzaro.

Già nei giorni scorsi, non sono mancate le dichiarazioni di denuncia di questa situazione di fatto: il sindaco Fiorita in primis, così come il sottosegretario Ferro, ma anche il presidente del consiglio comunale Bosco, non hanno esitato a condannare fermamente quanto sta avvenendo in città rivolgendo i propri appelli sia al prefetto Ricci che alla stessa società civile.

“Unico obiettivo, far sentire la propria voce”, affermava pochi giorni fa il sindaco Fiorita, cogliendo l’occasione per porre al centro dell’attenzione il problema annoso e spinoso della sicurezza nelle periferie della città.

Si tratta di episodi che assumono connotazioni preoccupanti proprio nella misura in cui a farne maggiormente le spese è la comunità.

Perché un atto intimidatorio ai danni della realizzazione di un plesso scolastico in una zona della città che lo necessita, non resta fine a sé stesso ma sembra lanciare un messaggio preciso: ipotecare il futuro delle nuove generazioni, e impedire a monte che le speranze di crescita sviluppo e miglioramento si concretizzino.

 

Un clima niente affatto rassicurante (con premesse ancor meno rassicuranti) insomma, quello in cui si è svolta la riunione del Comitato convocata d’urgenza dal prefetto di Catanzaro Enzo Ricci, e che ha visto la partecipazione congiunta delle associazioni di categoria oltre che delle istituzioni principali del Capoluogo, fra cui il sindaco Fiorita e il questore Paolo Sirna.

“Abbiamo convocato d’urgenza questo Comitato – ha spiegato il Prefetto – perché questi episodi non vanno assolutamente sottovalutati, ci dev’essere una risposta immediata in termini di prevenzione”

“Azione e prevenzione” ha aggiunto il Presidente di Unindustria Aldo Ferrara, parlando di concertazione e della innegabile necessità di fare squadra.

Un messaggio forte, quello che secondo il Prefetto Ricci è stato veicolato dalla puntualità e dalla concertazione che hanno caratterizzato la convocazione del Comitato: “Lo Stato c’è, è presente, e non si piega alle intimidazioni mafiose”.

Il Prefetto ha poi aggiunto: “Le attività investigative sono in corso, e anche l’attività di controllo del territorio è molto attenta, implementata con risorse consistenti che andremo a incrementare ulteriormente.”

Eppure, in merito alla qualità del controllo attivo sul territorio, sorgono dei dubbi. In particolare, quando il focus si sposta e interessa zone della città che storicamente risultano più abbandonate di altre fino ad essere considerate quasi ai limiti della legge e della legalità, come ad esempio il quartiere Aranceto.

“Si tratta di aree fortemente controllate sulle quali l’attenzione è grande – commenta il Prefetto in merito – non solo in termine di attività repressiva (arresti e simili), ma soprattutto c’è un’attenzione sociale da parte nostra e da parte del Ministero dell’Interno”.

Alla luce della lunga scia di episodi che hanno portato alla convocazione tempestiva del Comitato, è evidente che la preoccupazione per la cittadinanza, per gli imprenditori, e per l’intero tessuto sociale, sia più alta che mai.

Probabilmente, uno dei messaggi migliori che si possono lanciare in risposta ad episodi di questo genere (che intendono fiaccare qualunque speranza di cambiamento, di legalità, di evoluzione) è quello che la riunione di oggi ha inteso comunicare: che di fronte a queste realtà non si indietreggia, non ci si piega, e anzi si fa squadra in maniera concertata e condivisa.

Presente al Comitato di oggi anche il presidente della Camera di Commercio Pietro Falbo il quale ha commentato: “La situazione che abbiamo davanti agli occhi purtroppo è il segno tangibile di una criminalità che ha nuovamente alzato la testa e che attenta all’economia sana dei nostri territori”.

Eppure, va riconosciuto che la risposta ai cittadini non si è fatta attendere.

La speranza è che alle dichiarazioni di intenti e alla presa di posizione espresse oggi, faccia presto seguito e corrisponda un effettivo miglioramento della condizione in cui versa il Capoluogo, con l’implementazione repentina di ulteriori misure di prevenzione che possano restituire un senso di sicurezza e di fiducia ai cittadini e agli imprenditori del territorio.

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