«È un provvedimento che permetterà di affrontare con un approccio integrato la vera e propria invasione di ungulati che sta flagellando l’agricoltura calabrese, mettendo a rischio anche la salute pubblica». Così commenta, in una nota, il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, l’approvazione del decreto del commissario ad acta alla Sanità, Roberto Occhiuto in materia di controllo e sorveglianza sanitaria dei cinghiali selvatici. «Grazie a questo decreto – aggiunge Statti – potrà essere costituita anche in Calabria una filiera produttiva per l’utilizzo e la lavorazione delle carni di cinghiale. Un passaggio fondamentale per avviare un percorso virtuoso utile a trasformare un problema in risorsa».
Secondo Statti, «con lo strumento normativo, sollecitato da Confagricoltura che ha incontrato il direttore generale alla Sanità Iole Fantozzi, il dirigente dei servizi veterinari Giorgio Piraino ed il direttore generale all’Agricoltura Giacomo Giovinazzo, infatti, si affronta il problema del contenimento di una specie che sta arrecando pesantissimi danni al settore e che sta mettendo a rischio la salute dei cittadini con una soluzione che restituisce valore aggiunto ad un indispensabile lavoro di abbattimento dei cinghiali».
«I capi selezionati ed abbattuti – spiega il leader di Confagricoltura – dopo un’attenta visita sanitaria, per scongiurare qualsiasi tipo di patologia trasmissibile, potranno essere avviati alla macellazione ed entrare nel circuito produttivo della filiera. Una strada che consentirà in questo modo di connettere il mondo della caccia autorizzata ai capi di cinghiali ai produttori di carni contribuendo così a rendere produttivo questo sistema di selezione con il conseguente risultato dell’aumento degli esemplari abbattuti».
«Una strada che vede la nostra organizzazione – annuncia Statti – già pronta a sostenere questa filiera grazie al lavoro fatto assieme al presidente di Confagricoltura Catanzaro Walter Placida e al direttore di Confagricoltura Calabria Angelo Politi che ci ha permesso di sottoscrivere un accordo con “Lamezia Europa” e Atc “Cz1”. Una sinergia che consentirà di operare fin da subito per valorizzare al massimo le carni di cinghiale selezionate. Si tratta di un “progetto pilota” che potrà essere replicato su tutto il territorio regionale, rilanciando un settore che può rivelarsi proficuo per l’intera economia calabrese proprio grazie alla riduzione dei danni arrecati alle imprese e alla produttività dalla presenza massiccia dei cinghiali sui territori». «Per questo – conclude il leader di Confagricoltura Calabria – ringraziamo la sensibilità dimostrata dal governatore Roberto Occhiuto, nella sua veste di commissario ad acta alla Sanità, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo. Siamo certi che anche l’attivazione di questa filiera potrà contribuire a risolvere il dramma delle invasioni dei cinghiali riducendo la spesa pubblica per contenere il fenomeno».