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La Calabria del turismo stagionale e dei senza occupazione: la fotografia di Eurostat

La Campania e la Calabria sono tra le prime quattro regioni in Europa con una quota più alta di persone a rischio povertà ed esclusione sociale. E’ quanto emerge dall’annuario di Eurostat sulle regioni. Nel 2022, in Campania si registrava il secondo dato più alto in Europa – dopo il Sud-Est della Romania – con il 46,2%, contro una media europea del 21,6%. La Calabria invece, preceduta da un’altra regione rumena, si attestava al quarto posto con il 42,8% della popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale.

Turismo stagionale. La Calabria è quinta tra le regioni europee per il turismo stagionale, con il 66,6% delle notti trascorse dai visitatori concentrate in luglio e agosto. Basandosi su dati 2021, l’istituto europeo di statistica individua cinque regioni Ue in cui i due mesi più affollati dell’anno rappresentavano almeno i due terzi delle notti totali trascorse. In tutti i casi, l’alto grado di stagionalità è collegato a un drastico aumento delle attività turistiche in luglio e agosto. Si tratta delle due principali regioni turistiche della Bulgaria – Yugoiztochen e Severoiztochen – con il 70,9% e il 67,8 % delle notti totali trascorse in alloggi turistici concentrate nei mesi estivi, la regione adriatica croata (68,7%), il Sud-est della Romania (68,5%) e la Calabria (66,6%).

Divario digitale. La Calabria è la seconda regione europea con più ampio divario digitale, con il 18,7% di persone tra i 16 e i 74 anni che ha mai usato internet contro una media Ue del 7%. Dai dati pubblicati dall’Ufficio statistico europeo si osserva inoltre che nella Regione meno di una persona su sette (il 68%) ha utilizzato internet su base giornaliera, un dato che si attesta all’84% sull’intero territorio Ue. Tra le ragioni che secondo Eurostat spiegano il mancato utilizzo dei servizi legati a internet ci sono la mancanza di competenze, di opportunità, i costi o semplicemente la mancanza di interesse. “L’importanza di tali motivi – si legge – può variare a seconda delle caratteristiche geografiche e socio-demografiche, come l’età, il livello di istruzione, di reddito”.

Lavoro. La Sicilia è maglia nera in Europa per tasso di occupazione: nel 2022 si registrava nella Regione il 42% di persone occupate in età lavorativa – tra i 20 e i 64 anni – contro una media europea del 74,6%. Nel complesso, evidenzia l’Istituto di statistica europeo, in Italia si osservano le maggiori disparità regionali, in particolare tra Nord e Sud, nel mercato del lavoro. Quasi tutte le regioni del Nord Italia, fatta eccezione di Piemonte e Liguria, hanno registrato un tasso di occupazione tra il 71,5 e il 78%, con un picco del 79,2% nella Provincia autonoma di Bolzano. Sul versante opposto, lo scorso anno anche in Calabria e Campania meno della metà della popolazione in età lavorativa aveva un’occupazione.

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