Una settimana di grande successo di pubblico al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, conclusasi con la Notte Europea dei Musei che ha offerto visite tematiche gratuite e la possibilità di osservare le stelle dalla magnifica terrazza affacciata sullo Stretto, grazie alla collaborazione con il Planetario Pythagoras.
«Sono stati giorni di grande entusiasmo, con oltre 4500 ingressi in una sola settimana – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. Ampia la partecipazione delle scuole, provenienti non solo dal territorio. La Notte Europea dei Musei, inoltre, ha offerto un primo assaggio delle aperture serali estive, richiamando più di 330 persone, che hanno potuto coniugare la bellezza dei Bronzi di Riace e di Porticello con la possibilità di osservare il cielo attraverso i telescopi del Planetario reggino, guidato dalla prof.ssa Angela Misiano, che ringrazio insieme al suo staff».
Prosegue, fitta di appuntamenti, la programmazione culturale del MArRC, nell’ambito delle celebrazioni del Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Inizia una settimana dedicata alle esperienze del Museo, con incontri incentrati anche sui restauri e le ricerche scientifiche. Saranno tre gli appuntamenti curati dal Funzionario Restauratore Barbara Fazzari, previsti per il 17, il 19 e il 20 maggio presso la sala conferenze a partire dalle ore 10,00.
«Ringrazio la dott.ssa Fazzari, che coordina il nostro Laboratorio di Restauro, per queste iniziative, promosse in collaborazione con alcuni enti di ricerca e con le ditte di restauro impegnate in questi anni nella conservazione delle collezioni archeologiche del MArRC – prosegue Malacrino. Un ciclo di incontri per far conoscere al pubblico anche il “dietro le quinte” del Museo».
Martedì 17 saranno presenti Rosa Ponterio, Francesco Armetta e Virgilio Vecchio, che presenteranno lo studio diagnostico delle terrecotte del tempio arcaico di Marasà, nell’incontro organizzato in collaborazione con l’Istituto per i Processi Chimico Fisici del CNR di Messina e il dipartimento STEBICEF dell’Università di Palermo. «Partendo dall’analisi delle tecniche di esecuzione – spiega la Fazzari –, la conferenza affronterà tematiche di conservazione e restauro, offrendo utili spunti di approfondimento grazie ai risultati diagnostici ottenuti da una campagna di indagini effettuata di recente sui manufatti». L’incontro si concluderà con una breve visita guidata ai reperti provenienti dal tempio locrese presenti al Livello B del Museo.
Giovedì 19 maggio sarà la volta di Antonio Adduci, della ditta Adduci Restauri, che presenterà il restauro di alcuni corredi delle necropoli locresi di Canale, Ianchina e Patarriti, eseguito su manufatti vari, di cui la maggioranza in bronzo. Il racconto dell’intervento sarà preceduto da un approfondimento sulle tecniche esecutive e i fenomeni di degrado tipici degli oggetti in lega metallica. Al termine della conferenza verrà offerta un’esperienza didattica che permetterà ai partecipanti di osservare dal vivo alcuni strumenti scientifici, nonché dei prototipi realizzati per lo studio della tecnica esecutiva.
Ultimo appuntamento venerdì 20 maggio, con la conferenza di Maria Labriola e Alessandra Milea, che parleranno dell’intervento conservativo eseguito dal Consorzio Pragma su uno dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria. «Si partirà da un’analisi della tecnica esecutiva degli apparati musivi e delle problematiche conservative ad essi connesse – continua ancora la Fazzari –, per concludere con la descrizione del restauro effettuato». Seguirà una breve visita guidata agli altri lacerti musivi provenienti dallo stesso contesto archeologico e conservati presso il Museo.
«Queste conferenze – conclude il direttore del Museo – vogliono dare spazio e visibilità ad alcuni importanti progetti di restauro, esponendo i risultati ottenuti, che spesso rimangono appannaggio dei soli addetti ai lavori. Capita infatti che i dati scientifici vengano pubblicati in riviste specialistiche, senza che gli stessi possano essere condivisi con la comunità locale. Con questi incontri il Museo offrirà un’importante esperienza didattico-culturale e insieme conoscitiva rivolta al grande pubblico, al fine di sviluppare nei visitatori l’interesse per le tematiche legate alla tutela e alla conservazione dei beni culturali».
Inoltre martedì 17 maggio, alle ore 17.00 in Sala conferenze, si terrà l’incontro “Adele Canale. Una carriera per i beni archeologici calabresi”, curato dai Funzionari architetti del Museo, Elena Nicolò e Claudia Ventura. Sarà presente l’arch. Canale, già Funzionario architetto della Soprintendenza e del Museo, per raccontare e ripercorrere in grande linee la sua carriera professionale e artistica. «Un lavoro stimolante, ricco e importante – dichiara la Canale –, che mi ha permesso di conoscere tesori archeologici, paesaggistici e culturali della nostra terra. Stimoli, emozioni ed esperienze che ho sempre cercato di trasmettere ai miei collaboratori. Gruppi di lavoro, fatti di rapporti umani, di stima reciproca, di incontri con giovani capaci, motivati, entusiasti che mi hanno consentito di portare avanti i vari lavori. Onorata per questo riconoscimento attribuitomi dal direttore Malacrino, che ringrazio. Non poteva esserci gratificazione più grande a conclusione di un percorso di vita e di una affascinante carriera».
La serata, durante la quale saranno proiettate foto e immagini dei lavori svolti, vedrà il dialogo fra due generazioni di Funzionari architetti del Ministero della Cultura. «Il percorso professionale dell’architetto Adele Canale si intreccia con il suo percorso artistico – commenta la Nicolò. Nel corso dell’incontro avremo modo di ripercorrere alcune delle esperienze più significative della sua carriera, che hanno caratterizzato anche la storia dei beni archeologici calabresi e del nostro Museo Archeologico».