“La gestione dei fondi comunitari del Comune di Rende, siano essi fondi POR o PNRR, evidenzia l’assoluta mancanza di visone di coloro che hanno amministrato la città negli ultimi dieci anni. Come è noto, i fondi comunitari sono fondi straordinari che non debbono essere utilizzati in sostituzione dei fondi ordinari, come sta avvenendo a Rende, ma per opere strategiche preordinate a rafforzare lo sviluppo dei territori; opere, cioè, che gli enti locali mai riuscirebbero a realizzare con risorse proprie. Questo indirizzo virtuoso è stato attuato a Rende dai riformisti, che hanno costruito grandi opere strategiche come il Viale Parco Francesco e Carolina Principe e come il Parco Acquatico. Questa politica, peraltro, ha attuato il principio della concentrazione degli investimenti straordinari. Coloro, invece, che hanno governato, a partire dal 2014, hanno fatto l’esatto contrario e cioè lo spezzettamento dei finanziamenti in numerose piccole opere avviate, per giunta, con un abissale e rischioso ritardo. L’elenco sarebbe molto lungo, ma per adesso citiamo il progetto di “rigenerazione urbana” (sic!), che ha previsto il criminale abbattimento dei Pinus Pinea, i progetti di manutenzione di Piazza De Vincenti, di Piazza San Giovanni e del Parco Robinson. Delle prime tre opere citate ci siamo ampiamente occupati nei giorni scorsi e non bisogna aggiungere altro per evidenziare che non si tratta per nulla di opere strategiche ma, invece, di opere ordinarissime che, addirittura, hanno peggiorato il paesaggio e l’ambiente e la gradevolezza dell’arredo urbano. Ora, ci preme approfondire il progetto riguardante il Parco Robinson. Ben 720 mila euro per realizzare, in definitiva, una rampa di accesso al vecchio ponte ferroviario in ferro, che sarà ristrutturato dal Comune di Cosenza ed, inoltre, il rifacimento di tutti i camminamenti pedonali con giochetti architettonici, per giustificare spese sostanzialmente inutili, camminamenti definiti misteriosamente “percorsi sensoriali” per buttare fumo negli occhi del popolo distratto. Al massimo, a nostro avviso, si doveva procedere ad una pulitura dei percorsi ed al rispristino di qualche piccola parte usurata. Era necessario per realizzare tutto ciò spendere ben 720 mila euro? Oltre al rifacimento dei percorsi pedonali, infatti, il progetto appaltato prevede solamente l’aggiunta di qualche elemento al parco giochi, esistente da vent’anni. Il rifacimento della pubblica illuminazione, invero, con i soliti tristissimi elementi, sarà realizzato con il progetto dell’efficientamento energetico e non con i fondi utilizzati per la manutenzione del Parco.
Ci preme ricordare che, in tempi non sospetti, avevamo proposto ai vecchi amministratori di utilizzare questo finanziamento dell’Agenda Urbana per rifare del Parco Robinson un attrezzato e suggestivo zoo, con tanti animali domestici che, certamente, avrebbero rappresentato un’attrattiva per le famiglie rendesi e dell’area urbana ed anche per visitatori provenienti da altre zone della Calabria, così come è avvenuto per tanti anni. Bastava, cioè, progettare il potenziamento del Parco Robinson del buon tempo andato, quando in esso si potevano osservare ed ammirare cavalli, pony, caprette, daini, pavoni, fagiani, pappagalli, ecc., oltre alle numerose anatre ed oche presenti nei laghetti, ricchi di trote e pesci rossi. Avevamo suggerito, altresì, di dotare i laghi di un moderno ed efficiente sistema di riciclaggio delle acque che, oltre a garantire la loro salubrità, avrebbe consentito di esercitare nel lago grande anche la pesca sportiva. Questo sarebbe stato, certamente, un investimento strategico, coerente con il corretto utilizzo dei fondi straordinari europei. Ma le nostre proposte al riguardo sono cadute nel vuoto. Purtroppo, questa ulteriore opportunità si è perduta e fa seguito ad una infausta decisione del commissario, che ha retto il comune negli anni 2013 e 2014, che, non solo ha deciso l’allontanamento degli animali dal parco ma, addirittura, ha consentito al dirigente preposto di regalare, insieme ai pavoni, le voliere in orsogrill, causando un danno economico alla nostra città. Questa triste storia è rinvenibile negli atti ufficiali dell’Ente. Ci chiediamo, infine, se ci sono margini per il recupero delle risorse europee per finalità coerenti con l’utilizzo di questi fondi”:
Così denunciano in una nota Maria Pia Galasso, Segretario Federazione Riformista di Rende, Fabio Liparoti, Vice-segretario Federazione Riformista di Rende, e Clelio Gelsomino, Presidente Federazione Riformista di Rende.