Le notizie sulle brillanti operazioni che le task force ispettive stanno conducendo in giro per la Calabria rappresentano la conferma di quanto la Filcams Cgil sta affermando da anni, nell’indifferenza della politica, delle Istituzioni e delle imprese.
Se nemmeno in presenza di un bando regionale che incentiva le assunzioni nel lavoro stagionale e ordinario nel Turismo – risultato della contrattazione tra i sindacati e l’assessorato al Lavoro – si riesce ad invertire la tendenza rispetto ad illegalità e lavoro nero in questa Regione siamo davanti ad un baratro.
Le responsabilità sono diffuse, a partire dalla mancanza di cultura del lavoro tra questi falsi imprenditori senza alcuna responsabilità sociale e civile, per finire all’apice della politica regionale, cioè il Presidente Occhiuto che sul Turismo non intende aprire un confronto, più volte richiesto, sentendosi evidentemente soddisfatto di come si sfrutta il lavoro e si alimenta l’illegalità.
Come Filcams Cgil abbiamo pubblicamente denunciato le storture, che si consumano su spazi e concessioni pubbliche senza che vi sia un controllo preventivo sulla qualità del lavoro e il rispetto delle leggi.
A nulla sono valse le morti di lavoratori, consumate sulle strade calabresi, come ogni stagione turistica estiva, nell’indifferenza generale.
Quando un Paese, la tua Terra, ti offre solo sfruttamento e pene, sofferenza e violenza è tutto il tessuto democratico a soffrirne ed ad indebolirsi, imbarbarendo la convivenza tra cittadini che diventano esclusi per colpa di una società che tollera e non si indigna, non reagisce di fronte a queste barbarie.
La Filcams CGIL Calabria continua nella sua azione di denuncia e rappresentanza delle istanze e delle ragioni di chi lavora attraverso la campagna mettiamo il Turismo Sottosopra e continuerà a battere alle sorde porte del Presidente della Regione che sarà chiamato come è giusto alle sue responsabilità ed irresponsabilità nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici fragili della nostra regione.