Faida nel vibonese, tre dei cinque arrestati riuscirono a salvarsi in occasione di agguati

polizia newRosario Battaglia, Raffaele Moscato e Rosario Fiorillo. Gli, tre su cinque dei giovani arrestati stamani dalla polizia nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio del boss Fortunato Patania, ritenuto capo della cosca, ucciso a Vibo nel settembre del 2011, che diede origine alla faida con i Piscopisani, sono scampati alla morte nell'ambito della stessa faida.

Gli altri due arrestati sono Michele Fiorillo e Annunziato Patania.

Tutti, secondo l'accusa, sono legati al gruppo del Piscopisani.

Battaglia e Moscato rimasero feriti la seta del 20 marzo 2012 in occasione dell'agguato in cui venne ucciso Francesco Scrugli, indicato come un elemento di vertice del gruppo di Piscopio. Rosario Fiorillo, invece, riuscì a sottrarsi al fuoco dei killer dei Patania che si erano presentati a casa sua travestiti da esponenti delle forze dell'ordine con tanto di uniformi e simbolo identificativo con la scusa di un controllo di polizia.

Battaglia, Moscato e Fiorillo sono stato condannati nel novembre 2014 per la detenzione di una pistola all'interno di un appartamento a Vibo Marina dove i tre, insieme a Scrugli, erano soliti riunirsi e nell'androne del quale venne ucciso quest'ultimo.

È stato arrestato dalla polizia di Stato a Monterenzio, cittadina dell'Appennino bolognese dove stava scontando una condanna ai domiciliari, uno dei cinque destinatari di ordini di custodia cautelare emessi dal Gip di Catanzaro per fatti legati a una faida familiare a Stefanaconi, in provincia di Vibo Valentia. Si tratta di Raffaele Moscato, 29 anni, di origine torinese ma residente in Calabria: è accusato di concorso in omicidio, aggravato dai metodi mafiosi, per la morte del boss Fortunato Patania, ucciso a Vibo nel settembre 2011. Secondo gli inquirenti, Moscato sarebbe uno degli esecutori materiali del delitto. L'uomo era ai domiciliari, per porto illegale di armi clandestine, a casa della fidanzata, anche lei calabrese, che vive e lavora nel Bolognese. L'arresto di Moscato, portato nel carcere della Dozza, è stato eseguito dai poliziotti della squadra Mobile di Bologna.