Vibo, Il Presidente della Provincia e i Sindaci non ci stanno: "Atti immediati o dimissioni e restituzione delle tessere elettorali di tutta la popolazione"

niglia andreaIl presidente della Provincia di Vibo Valentia Andrea Niglia e i sindaci del territorio, hanno inviato alle istituzioni governative regionali e nazionali un documento inerente la drammatica situazione economica e sociale del Vibonese, chiedendo atti concreti ed immediati.

Ecco il testo completo del messaggio.

"L'Assemblea dei Sindaci della Provincia di Vibo Valentia, unitamente ai componenti del Consiglio Provinciale, ai rappresentanti delle OO.SS. ed ai lavoratori della Provincia, reso atto della situazione di estrema precarietà in cui vive l'intero territorio provinciale, l'Ente Provincia, i Comuni; preso altresì atto della drammatica situazione dei lavoratori della Provincia, che da 5 mesi non percepiscono lo stipendio (precisamente dal mese di Novembre 2014); verificato l'estremo degrado economico-sociale del territorio provinciale, in cui esistono situazioni di crisi aziendali in stato prefallimentare, che rende ancora più drammatico il dato occupazionale complessivo, già di per sé estremamente sofferente;
considerato ancora che le citate difficoltà dell'Ente Provincia e dei Comuni rendono impossibile l'assolvimento dei servizi pubblici essenziali" rinviano "L'esame e l'adozione della proposta di Statuto della Provincia ritenendo la descritta situazione impeditiva di un normale funzionamento degli organismi".

Gli stessi denunciano poi "all'opinione pubblica nazionale ed alle Istituzioni governative, regionali e nazionali l'estrema gravità della situazione descritta, che rende impossibile un accettabile livello di vita alle popolazioni amministrate; che la situazione economica e finanziaria dell'Ente Provincia non è più sopportabile se non ottenendo un intervento straordinario ed eccezionale che vada oltre l'attuale normativa e sia atto a garantire le necessarie risorse finanziarie perché possa riprendere l'assolvimento dei servizi pubblici essenziali, finalizzati ad assicurare al territorio gli strumenti ordinariamente presenti nelle altre realtà del Paese e tutelati dalla Corte Costituzionale. Ciò consentirebbe, tra l'altro, di poter utilizzare le risorse disponibili e bloccate da una legislazione schizofrenica per dare ossigeno alle imprese che già hanno realizzato opere per l'Ente e di remunerare per come costituzionalmente previsto il sacrosanto diritto dei lavoratori allo stipendio".

Chiedono a tali scopi: "Un intervento normativo e finanziario immediato e straordinario che consenta di superare la fase di stallo e criticità mediante:
1) La concessione di un intervento finanziario di natura simile a quelli messi in atto con i DD.LL. 35/13 e 60/14 che consenta il pagamento a breve delle somme già dovute ai dipendenti ed agli altri creditori dell'Ente;
2) La deroga al Patto di Stabilità che consenta di utilizzare i fondi in atto già disponibili, finalizzati a dare ossigeno alle imprese operanti nel territorio a decorrere dall'anno 2014 e per quelli successivi;
3) Un intervento straordinario che diminuisca o elimini la riduzione dei trasferimenti statali per l'anno in corso;
4) Lo slittamento dei termini per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui per l'anno in corso e per quelli successivi;
5) L'allungamento dei termini per la presentazione dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato;
6) Alla Regione Calabria chiedono di voler procedere in tempi brevi alla definizione delle funzioni che dovranno permanere in capo all'Ente Provincia, l'erogazione di tutte le somme dovute e già maturate, un'anticipazione delle somme dovute ai sensi della L. 34/02 per l'anno 2015.

Assumono l'impegno di procedere in tempi brevi "all'assolvimento degli obblighi che ciascun Comune ha nei confronti della Provincia" e preannunciano"nel caso di mancato ottenimento in tempi brevi di concrete risposte alle richieste sopra indicate la consegna all'Autorità di Governo degli atti di dimissioni del Presidente della Provincia e dei Sindaci di tutti i Comuni insieme alle fasce distintive delle cariche ricoperte, cui seguirà la restituzione dei certificati elettorali propri e di tutta la cittadinanza rappresentata".