Vibo, pressing di Cavallaro (Cisal) sul progetto turismo dei patti territoriali

"E' tutta in salita ma sicuramente percorribile la strada per individuare il progetto strategico da presentare al Ministero dello Sviluppo Economico finanziato con le risorse della rimodulazione del Patto Territoriale specializzato in Turismo per un importo complessivo di 1 milione e 800 mila euro". Lo afferma il segretario generale della Cisal, Franco Cavallaro che aggiunge: "Chi sperava che la riunione di lunedì mattina, organizzata da Vibo Sviluppo tra enti e associazioni di partenariato economico e sociale, svoltasi nella Sala del Consiglio provinciale, potesse concludersi con una idea capace di raggiungere un momento di complessiva condivisione, è rimasto fortemente deluso.
Il sistema di idee messo in pratica dagli intervenuti non deroga di una virgola rispetto al metodo di sempre imperniato sulla difesa del localismo.
I progetti e le idee presentate sono, come al solito, contaminati da effetti campanilistici che non ammettono un "progetto comune e fortemente strategico" utile a tutti i territori.
Neanche Andrea Niglia, Presidente della Provincia, Pasquale Barbuto e Marinella De Grano, rispettivamente, Presidente e Amministratore delegato di Vibo Sviluppo, al termine, hanno fatto salti di gioia. Per cui l'unica conseguenza praticabile, al termine del dibattito, è stata quella di chiedere un ulteriore, breve, rinvio, per consentire di la valutazione di nuove e più ideali proposte rispetto alle esigenze del territorio.
Questo vuol dire – evidenzia il segretario – che era giusto permettere, a chi ha interesse a pensare a qualcosa di più affine ai bisogni del territorio, una più approfondita conoscenza di dettagli tecnici ed economici sulle singole proposte per meglio capire la destinazione ed i più complessivi benefici.
I progetti, per la verità non molti, presentati all'attenzione degli addetti ai lavori seppur ricchi di plausibili suggestioni e motivazioni non assolvono completamente al preminente ed inderogabile principio di un condividibile obiettivo territoriale, pur apprezzando l'interesse che essi possono suscitare sul piano globale e degli scopi socio culturali e turistici.
Non vì è dubbio che è stato compiuto da parte dei sindaci interessati al partenariato uno studio serio e concreto su quel che è possibile realizzare nelle rispettive aree di giurisdizione ma resta il significativo dato che l'importo da utilizzare è ben poca cosa rispetto ai progetti presentati e che urge compiere un più credibile sforzo collettivo.
Io credo che per rispondere adeguatamente ai contenuti del progetto richiesto occorre mettere in gioco uno sforzo più adeguato pensando ad una idea che sia espressione di condivisione da parte di tutti gli attori chiamati in causa ed investiti del problema.
Anche questa, come le non molte altre, rappresenta una occasione per meglio capire ed interpretare lo stato dei bisogni di un territorio che resta fanalino di coda nell'area regionale e che non può prendersi il lusso di sciupare momenti come questo utili per promuovere e sviluppare una iniziativa capace di rispondere ai tanti problemi che l'affliggono.
Forse Sindaci ed Enti farebbero bene a realizzare un tavolo comune, mettendo da parte esclusivi obiettivi locali, puntando sulla realizzazione di un progetto che indichi un comune obiettivo prioritario, valido per tutti e indicato come sicuro momento di crescita per le comunità coinvolte.
Non è un compito difficile individuare le opere infrastrutturali funzionali al sistema turistico locale.
Soprattutto se si tiene conto che al finanziamento messo a disposizione dalla Vibo Sviluppo ed autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico possono aggiungersi altre risorse, per quasi 4 milioni di euro, a tutt'oggi parzialmente accertate.
La proposta di rinvio dei lavori, avanzata dalle forze sindacali presenti – conclude Cavallaro – spiega l'importanza che le stesse Confederazioni di Cisal e Cgil annettono ad una occasione come questa che non va perduta, considerando anche che sono dietro l'angolo i termini di scadenza imposti dal competente Ministero e che potrebbe incombere la revoca del finanziamento".