"Se i soldi del Recovery Fund dovessero arrivare, e se in qualche modo parte di quelle risorse dovessero finire anche ai Comuni, "la prima cosa che farei è risolvere l'enorme problema del dissesto idrogeologico del territorio, e intendo anche, ed è la cosa più grave, la rete idrico-fognaria di tutto il territorio, risalente ormai al periodo post-fascista". A dirlo all'AdnKronos è Giovanni Macrì, sindaco di Tropea, nota località turistica calabrese in provincia di Vibo Valentia. "Si tratta di un intervento che richiederebbe una spesa monstre - spiega il sindaco -, parliamo di diversi milioni di euro, ma che mi consentirebbe di mettere in sicurezza l'intero territorio, di far fronte, riparando tutte le perdite, alla gravissima crisi idrica, che in Calabria si fa sentire con sempre maggiore violenza, e anche di sistemare La rupe, che stiamo tentando di far diventare Patrimonio dell'Umanità. In sostanza, con quelle risorse potrei salvaguardare un bene prezioso per la Calabria e per l'Italia". Sistemando la rete idrica, sottolinea Macrì, "problema atavico di Tropea, eliminerei anche le criticità che investono tropeani, villeggianti, turisti e commercianti. Questo sarebbe il vero intervento sul piano delle strutture strategiche". Ma un intervento che per Tropea sarebbe determinante, spiega Macrì, "è la sistemazione di tutta la pavimentazione del centro storico della città, che ad oggi, fra l'altro, mi costa svariate centinaia di migliaia di euro a causa dei sinistri che provoca a causa delle buche.
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