A Vibo Valentia si discute di cambiamenti climatici e biodiversità

«C'è sempre più bisogno di valorizzare i prodotti locali» per contrastare l'esagerata espansione dell'import che danneggia l'economia locale ed i produttori. Accanto a questo va messa in atto una «strategia collettiva» che aiuti il contrasto alla perdita di biodiversità generata dal forte aumento dei cambiamenti climatici. Arriva da Vibo Valentia l'appello a cambiare modello di scala nel comparto agricolo. Nel corso del workshop formativo sull'agroalimentare promosso dalla ProjectLife diretta da Francesco Volpentesta a più voci specialisti e tecnici del settore si sono detti preoccupati per le condizioni generali della qualità ambientale che risente di siccità e forti stravolgimenti climatici che in Calabria anche hanno fatto registrare i loro effetti.

Aperto dal saluto istituzionale del vice sindaco di Vibo Valentia, Domenico Primeraro, in rappresentanza della giunta guidata dalla prima sindaco donna della città, Maria Limardo, il momento di formazione è stato lo spazio in cui proprio l'amministrazione vibonese ha ribadito alla platea che l'agricoltura «rappresenta un settore fondamentale nella programmazione della giunta» che ha deciso di attivare una programmazione strategica attraverso una «governance locale» e il coinvolgimento di «cittadinanza attiva». Sui cambiamenti climatici gli «agronomi sono impegnati in prima linea» ha ribadito Antonino Greco, presidente dell'ordine provinciale dei dottori agronomi e forestali di Vibo Valentia, ma «serve una strategia collettiva» che renda consapevole anche la società civile che «bisogna fare qualcosa e non si può più rimanere indifferenti». Approfondimento sul tema è stato offerto dall'ingegnere Francesco Fusto del centro regionale multirischi Arpacal che ha ricordato l'impegno della struttura regionale per il monitoraggio del sistema metereologico con particolare riferimento ai cambiamenti climatici e ha sottolineato il pericolo di «perdita della biodiversità» sia per l'aumento del calore che per i fenomeni di precipitazioni estreme che purtroppo coinvolgono sempre più anche la Calabria.

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Serve la costruzione di una «filiera istituzionale» che «persegua gli obiettivi di sicurezza territoriale» ha sottolineato Ferdinando Verardi ricordando insieme a Maurizio Nicolai che «l'agricoltura è un bene comune che produce esternalità positiva» e va convogliato in una strategia precisa che ci permetta di parlare in Europa da protagonisti. Alla giornata ha portato il suo saluto anche Gianluca Contartese, direttore del CPI di Vibo Valentia, il quale ha ribadito la necessità di «valorizzare le professionalità» per aiutare l'agricoltura calabrese e quella vibonese in particolare.