Nuovo ospedale di Vibo Valentia, sindacati: “Dopo vent’anni di attesa ancora tutto fermo”

"La sanità in Calabria non sta vivendo una stagione straordinaria. Il territorio di Vibo Valentia, nel quadro regionale, appare essere quello maggiormente in sofferenza sia dal punto di vista delle prestazioni sanitarie offerte che da quello delle infrastrutture presenti.
Mentre il vecchio ospedale Jazzolino sembra pronto ad esalare l'ultimo respiro, a smorzare le speranze dei vibonesi vi è la questione relativa al nuovo ospedale che, per vicissitudini varie, sembra non trovare pace.
È trascorso più di un anno dalla cantierizzazione dell'area che dovrebbe ospitare la nuova struttura sanitaria e i lavori vanno decisamente a rilento.
Così come è trascorso tanto tempo dalla firma del protocollo di legalità: una firma di alto valore istituzionale apposta come garanzia per tutti i cittadini vibonesi, apposta a tutela di un diritto alla salute che per decenni è stato violato in quella che, col tempo, è diventata una struttura ospedaliera fatiscente, a danno dei bisogni dei cittadini ma anche delle professioni sanitarie in loco". E' quanto scrivono in una nota congiunta Enzo Scalese della Fillea Cgil, Paolo Blandino per la Filca Cisl e Maria Elena Senese della Feneal Uil.

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Come Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil "abbiamo più volte chiesto un tavolo d incontro presso la Prefettura con la stazione appaltante e l'impresa esecutrice. Lo abbiamo fatto nella convinzione che siano le problematiche attinenti al cantiere in corso ma, soprattutto, per porre all'attenzione dell'Ufficio territoriale di governo il fatto che da diversi mesi le maestranze non percepiscono la spettante retribuzione.
I nostri appelli però sono caduti nel vuoto. Sino ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro alle nostre segnalazioni. Questo silenzio ci preoccupa e ci fa presagire un futuro ancora più incerto dal punto di vista strutturale e occupazionale. Per sbloccare questa situazione nei prossimi giorni daremo vita ad una serie di iniziative di mobilitazione che siano in grado di far riaccendere i riflettori dell'opinione pubblica sullo stato di salute della sanità nel vibonese.
Come Organizzazioni sindacali abbiamo l'obbligo morale e istituzionale di intervenire sul cantiere, al fine di carpirne chiaramente le problematiche in essere, di superare l'impasse e garantire così la continuità dei lavori e, soprattutto, difendere i diritti dei lavoratori.
Ci pare, infine, incomprensibile il silenzio da parte delle istituzioni regionali e locali in merito ad un'opera che riveste un'importanza strategica non solo per la città di Vibo ed il suo comprensorio, ma per tutta la regione Calabria, al fine di garantire ai cittadini calabresi i corretti Livelli essenziali di assistenza e la possibilità di curarsi vicino casa propria senza doversi sobbarcare il carico, economico e sociale, dei cosiddetti viaggi della speranza".