Tropea, inizia ufficialmente “Teatro d’aMare”

È iniziato ufficialmente Teatro d'aMare 2017 con il convegno "Parola tragica e comica. La drammaturgia calabrese" curato dalla docente Vincenza Costantino tenuto a Palazzo Santa Chiara, in largo Ruffa a Tropea, che da domenica 10 settembre, alle ore 21, accoglierà il primo spettacolo della rassegna di nuova drammaturgia calabrese organizzata da Libero Teatro e LaboArt, che trova in Max Mazzotta la direzione artistica e in Maria Grazia Teramo quella organizzativa.

Si tratta di Giufà e il mare; prodotto da Centro Rat/Teatro dell'Acquario, lo spettacolo è scritto e diretto da Antonello Antonante e vede in scena Maurizio Stammati e Dilva Foddai. Lo spettacolo è un racconto nel racconto. Il cantastorie gioca con il percorso narrativo attraverso un viaggio nel mediterraneo, dove con dialetti e lingue diverse, colori e suoni, attori e personaggi, racconti e aneddoti, miti di un tempo e cose reali, identità e tradizioni, incontra e conosce tante persone sempre diverse tra loro. Giufà è un tipico esempio di transumanza narrativa: temi uguali o quasi, si ritrovano, spesso identici nei concetti e a volte nei nomi, in paesi assai distanti sempre appartenenti a un'area culturale che affonda le radici in una comune matrice: il Mediterraneo. Giufà e il mare è anche un viaggio attraverso il teatro, dove il gioco della finzione si cela e si svela repentinamente e dove i modi e le tecniche si fondono e si confondono in un continuo fluire.

Comincia, inoltre, sabato 9 settembre il laboratorio teatrale per i più piccoli diretto da Daniele Scarpelli di Teatro clandestino Sud dal titolo Amami. Il laboratorio (che continuerà anche domenica 10 settembre e al quale possono partecipare gli aspiranti attori dai 4 anni in su), attraverso il dialogo creativo tra i partecipanti e l'animatore teatrale, si approfondirà la tematica dell'amore legata al teatro che porterà all'invenzione di svariati personaggi teatrali. Senza mai perdere il tono giocoso del laboratorio, i partecipanti daranno luogo infine ad una piccola prova aperta al pubblico per condividere la loro esperienza.

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Intanto mercoledì 6 settembre dopo la conferenza stampa di presentazione (a cui hanno partecipato i direttori di Teatro d'aMare Max Mazzotta e Maria Grazia Teramo, il vicesindaco di Tropea Rosaria Rotolo e l'assessore alla cultura Sandro D'Agostino, i registi e autori Antonello Antonante, Massimo Barilla e Salvatore Arena), spazio al convegno "Parola tragica e comica. La drammaturgia calabrese" curato dalla docente dell'Università della Basilicata e drammaturga Vincenza Costantino dove hanno relazionato il direttore del Teatro auditorium Unical Fabio Vincenzi che ha raccontato di quanto si è fatto e di quanto ancora si deve fare per il sistema teatrale calabrese e dell'Università della Calabria. Hanno poi relazionato la docente Unical Donata Chiricò su "Medea: un'amazzone a Corinto" e il collega d'ateneo Carlo Fanelli che ha parlato alla platea di "Origini del tragico e del comico in Calabria". Ha relazionato anche la stessa Costantino su Forme del tragico e del comico - Gli autori calabresi fra adesione e negazione ai generi teatrali. Gli interventi sono stati inframmezzati da "Letture dalla Calabria" con la recitazione degli attori Ernesto Orrico, Emilia Brandi e Francesco Carchidi.