Prove di disgelo tra il vescovo Renzo e la Fondazione Natuzza

renzovescovoconfstampa"Non potevo non intervenire". Lo ha detto mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, nel corso della conferenza stampa convocata dopo che lo stesso aveva scritto ai Cenacoli di preghiera del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime per chiarire quello che è accaduto negli ultimi giorni nel rapporto con la Fondazione dopo la revoca dell'approvazione dello statuto dell'ente di religione e di culto. "Io - ha aggiunto il presule - chiedevo, in questo momento storico in cui l'opera di Natuzza ha bisogno di avere un respiro ampio e vero, che non fosse soltanto dipendente da una Fondazione che essendo di religione e culto riconosciuta dal vescovo non ha un ruolo privato ma ha un ruolo pubblico perché il riconoscimento del vescovo la inserisce in un ruolo ecclesiale". Mons. Renzo ha rilevato come la decisione di revocare l'approvazione dello Statuto sia stata una scelta obbligata "dopo due anni di tira e molla con il Consiglio di amministrazione e poi con la presa di posizione dell'Assemblea, non potevo non intervenire". Il presule ha precisato che il ruolo del vescovo "non è appropriarsi della Fondazione ma, proprio perché è Fondazione di religione e culto il ruolo del vescovo è fondamentale, non c'è Chiesa senza il vescovo e siccome la Fondazione si identifica in religione e culto se vuole essere nella chiesa deve essere legata al vescovo. Non si può pretendere l'approvazione del vescovo e poi tenerlo fuori". Il vescovo ha voluto anche ribadire come "i cenacoli di preghiera sono altra cosa rispetto alla Fondazione, hanno un loro statuto, sempre approvato dal vescovo, che è autonomo. Certo sono legati alla Fondazione ma questo non pregiudica che debbano e possano continuare ad operare anzi è quella la ricchezza dell'opera di Natuzza, è su quello che noi dobbiamo puntare ed io su quello voglio soprattutto puntare". Per il vescovo, se ci saranno le modifiche allo Statuto chieste allora, questi procederà all'emissione di un nuovo decreto di approvazione. "La Fondazione Cuore Immacolato di Maria ad oggi canonicamente è inesistente, avendo revocato il decreto di approvazione - ha concluso mons. Renzo - ma a me interessa recuperare il rapporto e creare un clima di collaborazione e intesa finalizzato a salvaguardare e diffondere l'opera di Natuzza. Questo è fondamentale".

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