Omicidio ex candidato sindaco di Dinami (VV), indagati si avvalgono della facoltà di non rispondere

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia Liberata Gallace, il figlio Alfonsino Ciancio e l'amante di lei Fiore D'Elia, accusati a vario titolo di omicidio volontario e distruzione del cadavere, di Giuseppe Damiano Cricrì, l'organista di Melicuccà di Dinami.

cricri giuseppe500Cricrì, secondo quanto ricostruito dalle indagini che hanno portato ai tre arresti, venne ucciso a 48anni e bruciato nella sua automobile la sera del 21 ottobre 2013 nel territorio di Acquaro, in provincia di Vibo Valentia. Gli avvocati Rosario Lopreiato e Giovanna Fronte, legali di fiducia rispettivamente di Liberata Gallace e del figlio Alfonsino Ciancio, e di Fiore D'Elia, hanno annunciato che in presenza di un "quadro puramente indiziario", l'immediato ricorso al Tribunale del Riesame di Catanzaro.

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L'intenzione, secondo quanto manifestato dai legali, è quella di nominare un consulente tecnico che focalizzi l'attenzione sulle celle telefoniche che incastrerebbero i tre indagati sul luogo del delitto. Secondo gli inquirenti, Cricrì avrebbe pagato con la vita la relazione sentimentale con la donna che poi aveva deciso di troncare. Decisione unilaterale che la Gallace non aveva mai accettato mettendo in atto, in base alle carte dell'inchiesta, i propositi di vendetta.