Minisci (Anm) a Vibo: "Difenderemo sempre indipendenza magistratura"

"Gli ultimi sono stati mesi difficili per la nuova Giunta dell'Associazione nazionale magistrati. Oggi si registra l'ennesima pressione sulla nostra categoria, ma l'Anm difenderà sempre l'indipendenza della magistratura". Lo ha detto il segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, nel corso di un incontro a Vibo Valentia organizzato per esprimere solidarietà al procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, già pm della Dda di Catanzaro, vittima di minacce da parte di Pantaleone Mancuso, mentre il presunto boss dell'omonima cosca di 'ndrangheta era collegato in videoconferenza con un processo. Minisci ha fatto riferimento, in particolare, alle norme contenute nel decreto sui pensionamenti e sui trasferimenti dei magistrati, che, a suo dire, "rappresentano un passo indietro per la giustizia italiana. Abbiamo capito sin da subito che il decreto é incostituzionale sotto diversi profili e abbiamo subito espresso la nostra contrarietà che poi abbiamo ribadito di fronte al Csm e alla commissione giustizia della Camera perché non ci convince nel metodo e nel merito. Il pensionamento parziale, poi, ha creato due categorie di magistrati e quindi è incostituzionale anche perché ci saranno numerosi contenziosi da parte dei colleghi, che nell'occasione avranno il nostro appoggio". Secondo Minisci, "un'altra battaglia che deve essere condotta è quella di ripristinare l'età pensionabile a 72 anni. E questo non per mantenere la poltrona, ma per evitare di lasciare scoperti decine di uffici visto che oggi il deficit è di 1.200 unità per effetto dei tagli secchi nel settore. Sarebbe stata più auspicabile una riduzione graduale anche perché poi è inevitabile trovarsi in presenza di processi che durano anni". L'ultimo argomento affrontato da Minisci è stato il disegno di legge sul processo e diritto penale in discussione al Senato. "Abbiamo manifestato a Renzi - ha detto il segretario generale dell'Anm - la nostra contrarietà con riferimento ad alcune norme contenute nel provvedimento che riteniamo inutili e dannose".

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