Rapporti ‘ndrangheta-politica: ecco l’interrogazione per sciogliere il Comune di Limbadi

limbadi 500di Claudio Cordova - "Il comune di Limbadi incorre nel grave pericolo di veder compromessi non solo la libera determinazione degli organi elettivi, il buon andamento dell'ente e il regolare funzionamento dei servizi, ma anche lo stato della pubblica sicurezza". Ne è certa la parlamentare del Nuovo Centrodestra, Rosanna Scopelliti, che inoltrato un'interrogazione a risposta scritta al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che è anche il segretario del suo partito, chiedendo se "si intendano attivare le procedure previste per lo scioglimento del comune di Limbadi, ai sensi degli articoli 143 e seguenti del Testo Unico degli Enti Locali".

La deputata calabrese, figlia del magistrato Antonino, ucciso oltre vent'anni fa da mafia e 'ndrangheta, basa la propria interrogazione sull'attività di intercettazione contenuta nell'operazione della Dda di Catanzaro, denominata "Purgatorio". Da quelle carte sarebbe stato possibile determinare che Domenica Gurzì, assessore dell'attuale amministrazione del comune di Limbadi guidata dal sindaco Giuseppe Morello, nella precedente campagna elettorale avrebbe contattato il boss della 'ndrangheta PantaleoneMancuso per informarlo della propria candidatura con la "Lista democratica Costruiamo il futuro" e per chiedergli sostegno, in quanto affermava testualmente di essere "della famiglia". I Mancuso di Limbadi appartengono al gotha della 'ndrangheta, essendo capaci di svolgere un ruolo egemone nel traffico della droga, ma anche di dialogare con pezzi dello Stato deviati, nonché con la massoneria. E l'interrogazione della deputata Scopelliti rileva come all'epoca dei fatti cristallizzati nell'inchiesta "Purgatorio", la stessa Gurzì sia la sorella di Giuseppe Gurzì, all'epoca dei fatti fidanzato di Francesca Mancuso, figlia di Pantaleone Mancuso.

L'attribuzione di identità dell'assessore Gurzì sarebbe inoltre corroborata anche dall'individuazione di rapporti di parentela riferiti alla sua famiglia di origine, emersi in una conversazione di Antonio Maccarrone e riportate nelle stesse intercettazioni del Fermo Purgatorio. L'intercettazione cui fa riferimento nella propria interrogazione Rosanna Scopelliti è datata 23/04/2011 ed è ambientata in un fabbricato rurale sito in Limbadi località Fontanelle, nella disponibilità dei coniugi Pantaleone Mancuso e Domenica Torre.

Ecco lo stralcio ripreso dalle carte d'indagine e riportato dalla deputata Scopelliti:

"GURZI': [...parole incomprensibili...] dal coso... io ti stavo dicendo... gliel'ho detto pure al "barbuto" (il barbuto è il sindaco Giuseppe Morello) : "i rapporti personali tra me e mio zio non si toccano...perché se io ho bisogno di qualche cosa o mi succede qualche cosa"

GURZI': (continuando) "io vado a bussare a mio zio!... Non vengo da voi..." giusto?...quindi se io ho voluto candidarmi... la politica non c'entra niente... quello con la destra quello con la sinistra non c'entra niente con la mia casa... è giusto, Mimma? (si rivolge a TORRE Domenica, ndr) io dove vado a bussare vado da altri?...

GURZI': Quindi il voto non me lo date ?... lo date a CRUDO ?...(avversario)";

Nella stessa intercettazione, nonostante le critiche che le muove per la scelta della lista elettorale, il boss inviterebbe paternamente a pranzo la Gurzì, supportandola ogni volta che lei manifesta mancanze da parte del sindaco Morello, come ad esempio la mancata pubblicazione del suo nome nella lista alla conferenza stampa di apertura della campagna elettorale (la Gurzì racconta che molte persone l'avevano contattata dicendole "ti hanno già fatto fuori dalle liste" e lei avesse risposto testualmente "Voi non sapete chi sono le persone!"). Nella stessa intercettazione la Gurzì vanta le scuse dell'attuale sindaco su ben due giornali locali, il giorno seguente.

Ma, stando all'interrogazione della deputata Scopelliti, anche l'attuale Vicesindaco del comune di Limbadi, Faustino Galasso, sarebbe imparentato con componenti della 'ndrina dei Mancuso, poiché è strettamente legato con rapporti di parentela ai fratelli Giovanni Campennì e Francesco Antonio Campennì. Il nome di Giovanni Campennì, peraltro, è emerso nell'operazione "Mondo di mezzo", meglio nota come "Mafia capitale": egli risulta infatti essere l'uomo di collegamento tra la 'ndrangheta e due tra i personaggi principali dell'inchiesta, l'uomo delle cooperative, Salvatore Buzzi, e l'ex terrorista nero, Massimo Carminati.

Fatti su cui Il Dispaccio ha scritto diffusamente negli scorsi mesi.

Secondo il Ros, Giovanni Campennì opera con cooperative nei servizi ambientali e risulta gravato, come scritto nell'informativa consegnata al capo della Procura Giuseppe Pignatone, "da pregiudizi penali per il reato di tentata estorsione e legato da vincoli parentali a sodali dell'organizzazione 'ndranghetista che fa capo alla famiglia Mancuso di Limbadi"; nella stessa informativa il Ros evidenzia, inoltre, che Giovanni è fratello di Francesco Antonio Campennì "arrestato e condannato nell'indagine denominata "Decollo", condotta dal Ros sotto la direzione investigativa dalla Dda di Catanzaro";

A pesare sulla scelta della parlamentare Scopelliti di chiedere lo scioglimento del Comune di Limbadi, anche una dichiarazione che il sindaco Giuseppe Morello avrebbe rilasciato all'indomani del proprio insediamento alla carica di primo cittadino, alle telecamere del TGR: "La 'ndrangheta a Limbadi non esiste, è solo un'enfatizzazione mediatica". Una dichiarazione che la deputata Scopelliti spiega così: "La dichiarazione del sindaco è sembrata essere un chiaro segnale ai Mancuso che non lo vedevano di buon occhio, come si evince dalle intercettazioni del Fermo Purgatorio". Lo stesso Morello, secondo la ricostruzione della Scopelliti, avrebbe deciso persino di non recarsi spontaneamente a testimoniare, subendo un provvedimento di accompagnamento coatto disposto dalla magistratura".

Da qui, dunque, la richiesta della deputata al ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Sembrano emergere chiari elementi di collegamenti diretti e indiretti tra amministratori comunali e criminalità organizzata, così come di forme di condizionamento nei riguardi degli amministratori stessi".

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