Asp Reggio, Confindustria: "Tra irregolarità e malaburocrazia, debito sale"

confindustriaaspdi Walter Alberio - Debiti su debiti, irregolarità e imprese che rischiano la chiusura, "a causa di un sistema senza logica e delle imposizioni della burocrazia regionale". Si tratta della situazione determinatasi all'interno dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, con la mole debitoria in aumento e i mancati pagamenti alle imprese: una questione delicata, al centro della conferenza, convocata questa mattina, presso il Salone degli Industriali, nella sede della Confindustria reggina.

L'analisi prodotta dal vicepresidente vicario dell'organizzazione delle imprese, Valerio Berti, volta a tracciare un quadro tecnico della vicenda, fa emergere pratiche di sperpero, inefficienze e problemi procedurali.

"Vogliamo fare chiarezza", ha esordito Berti, stamani. "L'obiettivo di Confindustria è quello di fornire uno spaccato tecnico su una vicenda – ha proseguito - che mette a rischio le aziende creditrici, non solo del comparto sanitario, e tanti posti di lavoro".

"Nel 2011 il Mef – ha spiegato, Berti - ha inviato 500 milioni di euro alla Regione Calabria per il pagamento dei debiti pregressi. La Regione ha quindi creato un'apposita struttura, la Bde, cioè Bad Debt Enty, a cui era affidato il compito del pagamento dei debiti, e ha incaricato un Advisor per la verifica delle partite debitorie, dal costo di 2 milioni di euro l'anno. Tuttavia, dalla relazione del 2014 del Dipartimento della Salute, risulta che la Bad Debt Enty, in tre anni, ha transatto partite per soli 28 milioni di euro". Dunque, circa il 6% delle risorse disponibili. Sempre nel 2014, "le somme rimanenti – ha continuato - vengono trasferite alle Asp, insieme al braccio operativo del personale dell'Advisor ed alcuni avvocati borsisti della Regione, affinché procedano direttamente al pagamento delle posizioni debitorie".

Ad oggi, l'importo disponibile per l'Asp di Reggio Calabria, utile al pagamento di debiti pregressi è di 200 milioni di euro. Somma che, però, viene "bloccata – ha spiegato il vicepresidente della Confindustria - da una burocrazia regionale che paralizza il settore pubblico". Una situazione che produce, da un lato, il mancato pagamento alle imprese in grande difficoltà, e dall'altro, un aumento del debito. Un incremento generato dalla tassa di mora dell'8,25%, che sui 200 milioni non erogati, in sei mesi, ha prodotto interessi passivi per 8 milioni e 250 mila euro: "A fronte dei 60 giorni di tempo che la legge concede per il pagamento delle fatture, l'Asp di Reggio – ha spiegato, Berti - salda i suoi debiti, quando tutto va bene, in oltre 330 giorni".

"L'Asp vede crescere il proprio debito di 16 milioni e mezzo l'anno", ha aggiunto, Berti. "Se si continua così – ha continuato - c'è il rischio che questi 200 milioni vengano trasferiti nelle altre province".

Gli incontri tra la Confindustria di Reggio e i vari commissari dell'Azienda non hanno prodotto, nel tempo, provvedimenti risolutivi. In conferenza, i vertici dell'organizzazione di Via del Torrione, hanno comunque ribadito le linee guide da seguire: puntare sulla tempestività nell'esecuzione dei pagamenti, individuare criteri oggettivi e trasparenti per la scelte delle singole partite da saldare e dare priorità al pagamento ed all'estinzione dei decreti ingiuntivi esecutivi, al fine di "eseguire un disposto della magistratura e di contenere le spese legali ed i relativi interessi moratori".

"Confindustria ha offerto la propria disponibilità per l'affiancamento delle strutture tecniche dell'Asp", ha detto il presidente, Andrea Cuzzocrea, il quale si è soffermato anche sui "paradossali" casi di doppi pagamenti: "Stiamo seguendo da vicino le vicende della sanità. A fronte del denaro pubblico che viene speso in questo settore, non sono più tollerabili le irregolarità e i fatti di illegalità che stanno emergendo, sia essi frutto di errori amministrativi o di condotte premeditate illegali".

Sulla situazione in cui versa l'Asp di Reggio Calabria è intervenuto anche l'assessore provinciale alla Legalità, Eduardo Lamberti Castronuovo: "È la solita storia. Da decenni siamo costretti a fare conferenze stampa per dire ciò che è lapalissiano. Ci sono atti di pignoramento esecutivi, ma questi provvedimenti – ha detto, Lamberti - non vengono onorati: uno Stato che commette queste irregolarità non può essere rispettato. Con un artificio e un raggiro da Codice penale, l'Asp si comporta come un debitore che non vuole pagare i suoi creditori. Questo meccanismo mette in ginocchio le aziende sane di questo territorio".