Reggio: così la titolare dell'agenzia viaggi truffava i clienti

reggiocalabria cedirIl Gup di Reggio Calabria, Domenico Santoro, ha depositato le motivazioni con cui lo scorso 14 gennaio ha infitto 9 anni di carcere a Debora De Girolamo, ex titolare dell'agenzia di viaggi "Sixty Seven travel", la presunta truffatrice coinvolta nell'inchiesta della guardia di Finanza denominata "Overbooking".

Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Antonella Crisafulli, la titolare dell'agenzia di viaggi si faceva anticipare dai clienti le somme dovute per l'acquisto di pacchetti vacanza o di biglietti aerei, salvo poi non effettuare le prenotazioni e gli acquisti pattuiti, attribuendo la responsabilità a sovra-prenotazioni (c.d. "overbooking") effettuate dal tour operator o dalla compagnia aerea. Inoltre, la donna sarebbe stata solita clonare le carte di credito usate per i pagamenti al fine di utilizzare i dati carpiti per acquisti di altri pacchetti viaggio e prenotazioni che gli ulteriori clienti dell'agenzia di viaggio pagavano in contanti. Sono diverse decine i clienti truffati che, in alcuni casi, nonostante le minacce e le ingiurie ricevute, hanno preferito denunciare il tutto alla Guardia di Finanza: "La narrazione delle vittime trova chiarissima conferma non solo nella documentazione acquisita presso gli istituti bancari, ma per iniziare, nelle ricevute di pagamento di somme di denaro in contante, sottoscritte da Debora De Girolamo che provano l'immediato suo attivarsi al fine di percepire l'ingiusto profitto. Si pensi ancora, alle copie dei bonifici bancari eseguiti dalle vittime o ancora, alle ricevute di effettuazione delle ricariche sulle carte poste-pay in uso all'imputata che sono state esibite da diverse persone offese e alle copie dei contratti. In sostanza è la stessa De Girolamo che ha apposto la firma sulle contestazioni che le sono state mosse». Per l'imputata non vi è alcun margine assolutorio. L'impianto accusatorio è blindato. Le decine e decine di clienti presumibilmente truffati sono assolutamente credibili" scrive il Gup Santoro.

Le persone raggirate sarebbero state quasi 70. Il meccanismo illecito, per la Procura reggina, perpetrato dalla donna tra il luglio 2009 e il febbraio 2014, sarebbe stato sempre lo stesso: "Le varie agenzie, le compagnie di navigazione o i tour operators- scrive il Gup Santoro - che sono stati nella loro inconsapevolezza, utilizzati dalla donna come specchietto per le allodole o più semplicemente, come strumento per adescare i clienti in relazione a presunti pacchetti viaggio che non sarebbero mai stati erogati ed in relazione ai quali ella chiedeva ed otteneva l'immediato pagamento(...) in atti poi è dato cogliere da cui traspari come l'agenzia da lei diretta fosse inserita in una sorta di black-list tenuta dai vari operatori turistici o come fosse stata privata dell'autorizzazione ad operare per loro conto, chiaramente perché inadempienti".