Unioni civili a Reggio, il cdx: “Trappolone in commissione. Martino si dimetta”

Confcdx22042015di Walter Alberio- "Martino si dimetta da presidente della commissione per il suo atteggiamento scandaloso e antidemocratico". Nervi tesi in un pomeriggio di un martedì d'aprile in commissione Statuto e Regolamenti. No, non è il titolo di una pellicola della regista Lina Wertmuller, ma potrebbe ben sintetizzare quanto accaduto nelle ultime ventiquattr'ore dentro le stanze di Palazzo San Giorgio, teatro dello scontro tra maggioranza e opposizione sul tema dei diritti civili e delle unioni gay.

Cosa sarebbe accaduto, dunque, ieri?

La commissione Statuto e Regolamenti, presieduta dal consigliere comunale in quota Centro Democratico, Demetrio Martino, si riunisce per audire le associazioni sul tema delle unioni civili. Secondo quanto riferisce la minoranza, cinque associazioni (su 19), che avevano presentato regolare richiesta, sarebbero state escluse: Cristiani Riformisti, Diogene, Voglio la mamma, Nuovo Giangurgolo, Evelita. La presa di posizione del presidente Martino, quindi, provoca la reazione dell'opposizione che esce fuori dall'aula.

Nel frattempo, il testo relativo all'istituzione del registro delle unioni civili viene messo a votazione e passa a maggioranza, con due astenuti tra le file del centrosinistra, ovvero i consiglieri di A Testa Alta, Emiliano Imbalzano e Antonino Nocera. Neanche a dirlo, scoppia la polemica. La seduta è caratterizzata da momenti di tensione e l'indignazione viaggia anche sui social network: i più irrequieti tra i consiglieri di minoranza, in questo senso, sono gli scopellitiani del gruppo di Reggio Futura. Il consigliere Antonino Maiolino, su Facebook, fornisce ai propri 'followers' anche qualche colorito dettaglio del pomeriggio in commissione: "Alcuni colleghi di maggioranza con un atteggiamento estremamente spudorato e antidemocratico, approvano in commissione un regolamento sulle Unioni Civili, inneggiando – scrive uno scandalizzato Maiolino, esponente di Reggio Futura - a pugno chiuso (con il classico saluto comunista) la vittoria della votazione".

Roba d'altri tempi. Sicuramente non recenti, se si pensa che in una seduta del Consiglio comunale dello scorso marzo, i pugni della maggioranza sono rimasti nelle tasche. Il riferimento è alla votazione (favorevole all'unanimità, con la sola astensione del presidente dell'assise, Demetrio Delfino) della mozione Ripepi (consigliere forzista e fondatore di Pace, creatura politico-religiosa) a difesa della famiglia naturale. Uno scivolone in visione nazionale, criticato dai vertici del Partito Democratico stesso, che ha "costretto" la giunta comunale e il sindaco, Giuseppe Falcomatà, a correre ai ripari, annunciando, durante la conferenza stampa di presentazione dell'undicesima edizione della settimana d'azione contro il razzismo, la conclusione dell'iter, relativo all'istituzione del registro delle unioni civili (tema, comunque, presente nel programma del primo cittadino in campagna elettorale), entro il 17 maggio (Giornata internazionale contro l'omofobia).

Altri elementi, comunque, sosterrebbero le recriminazioni della minoranza di Palazzo San Giorgio. In conferenza, il capo dell'opposizione, Lucio Dattola, ha definito l'operazione del centrosinistra "il trappolone": "Nessuno sapeva che, ieri, si sarebbe votato per l'istituzione del registro delle unioni civili. Non era stato messo all'ordine del giorno", ha affermato Dattola.

"Perché tanta fretta? Forse il centrosinistra vuole arrivare preparato all'appuntamento con il sottosegretario alle Riforme, Scalfarotto" ha ancora punzecchiato, Il presidente della Camera di Commercio reggina.

"Abbiamo assistito ad un centrosinistra arrogante che ha preso una decisione fortemente ideologizzata. Questa - ha concluso, Dattola - è la risposta che la maggioranza comunale vuole dare alla Chiesa, che già si era espressa in modo contrario su questo tema".

Ripepi (Forza Italia), in conferenza, ha attaccato la maggioranza, parlando di "farsa fatta male e conclusa peggio" e definendo il consigliere Martino "un estremista di sinistra che ha condotto i lavori della commissione in maniera scandalosa".

Sulla stessa lunghezza d'onda, il capogruppo del Nuovo Centrodestra, Pasquale Imbalzano, il quale ha promesso "azioni politiche rilevanti in Consiglio, nelle prossime settimane, contro gli atteggiamenti dispotici e antidemocratici della maggioranza".

Lo stesso, sostenendo la tesi del "trappolone", ha raccontato di essere stato contattato da alcuni consiglieri del centrosinistra, interessati a verificare la sua presenza in Commissione: "È stata una azione premeditata", ha sottolineato, Imbalzano.

L'opposizione di Palazzo San Giorgio al completo, dunque, "invita" il presidente della commissione Statuto e Regolamento a rassegnare le dimissioni.

In ogni caso, il testo inerente il registro delle unioni civili approderà presto in Consiglio. E il centrodestra, nonostante i numeri non siano dalla sua parte, promette battaglia.