Falcomatà: “Lavoro su società in house per ex Multiservizi”. E i livelli occupazionali…

consigliocomunale20aprdi Anna Zaffino - Si dovrà attendere ancora quache settimana per sapere se si potrà procedere con la costituzione della società in house per l'ex Multiservizi. "Gli impedimenti delle norme nazionali ci impediscono di procedere in tale senso" sottolinea il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, tornato da Roma proprio la scorsa settimana. Ed è questo il punto all'ordine del giorno più 'scottante' che si è discusso durante la seduta odierna del Consiglio Comunale, subito dopo il via libera (all'unanimità) all'intitolazione dell'aula consiliare a Piero Battaglia, il sindaco dei Moti di Reggio che guidò nel 1970 la protesta popolare contro il trasferimento del capoluogo a Catanzaro.

Il primo cittadino rassicura la delegazione dei lavoratori dell'ex società mista presente in aula circa "la volontà politica di costituire la nuova società". Il problema sarebbe l'art. 41 del decreto legge n.66 del 2014 che ad oggi impedisce le assunzioni ("di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto") alle amministrazioni pubbliche che "registrano tempi medi nei pagamenti (nei confronti dei soggetti creditori, ndr) superiori a 90 giorni nel 2014 e a 60 giorni a decorrere dal 2015". Considerando che il Comune di Reggio ha tempi di pagamento che sforano tali parametri, attestandosi a circa 734 giorni, fino ad oggi non è stato possibile procedere con la costituzione della società in house. La situazione – secondo quanto assicurato da Falcomatà – sarà sbloccata dal decreto legge sugli Enti Locali (il cui percorso di approvazione sembrerebbe già in fase avanzata) che il Governo si è impegnato ad approvare entro aprile. Il decreto proposto dall'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) andrebbe, infatti, ad intervenire, sullo scoglio dell'art. 41 del dl 66/2014, garantendo la possibilità di costituire e attivare le società in house per la gestione dei servizi essenziali.

"La proposta di modifica (dell'art. 41 dl 66/2014, ndr)  – evidenzia Falcomatà – non è eterea, ma è concreta ed prevista all'art 20 del decreto Legge Enti Locali. Sedere all'interno del coordinamento Anci è un risultato politico non da poco, perché non è facile ricostruire l'immagine di questa città. Le prime volta che andavo a Roma – tuona il Sindaco – mi guardavano come appestato perché Reggio era il Comune sciolto per mafia, il Comune che ha depauperato risorse pubbliche per interessi privati. Noi, invece, stiamo lavorando per portare risultati a favore della città e non per interessi personali. Avremmo potuto trovare un alibi dando la colpa al dl 66/2014, ma ci siamo assunti la responsabilità e abbiamo vinto una battaglia, anche se la guerra non è ancora vinta". Tutto, a questo punto, dipende da Roma.

"Stiamo lavorando per il mantenimento dei servizi essenziali per la città e dei livelli occupazionali – osserva Falcomatà – per lasciarci alle spalle una brutta pagina della storia della città e per lasciarci alle spalle chi ha festeggiato con bottiglie di champagne passando sul cadavere dei cittadini".

Ma poi è un lavoratore ex Multiservizi a irrompere: "Lei si impegna a garantire tutti i livelli occupazionali?" Falcomatà chiarisce: "Non ho detto questo".

Il Sindaco annuncia poi che "con l'approvazione del bilancio regionale potremmo partire concretamente con la prosecuzione dei tirocini formativi fino al 31 dicembre 2015".

L'altro punto all'ordine del giorno è stato l'intitolazione dell'aula consiliare a Pietro battaglia, una proposta della maggioranza passata all'unanimità . "La decisione di intitolare la sede della massima assise cittadina – afferma Falcomatà – rientra nel percorso di recupero della memoria delle persone e dei luoghi che hanno dato lustro alla città. La memoria di Piero Battaglia vive nelle azioni concrete fatte per la città, nel peso e nell'autorevolezza che ha avuto a Roma nelle decisioni dei Governi nazionali. Se il Decreto Reggio è un serbatoio importante dal quale poter attingere è grazie all'azione che Battaglia ha fatto a Roma, poi come non ricordare il suo 'Rapporto alla Città'. Che questa intitolazione – aggiunge – orienti l'azione di noi amministratori pubblici verso la trasparenza, l'impegno e la passione politica che ha contraddistinto l'azione di Piero Battaglia". A ricordare l'ex primo cittadino di Reggio che ha guidato con Cicco Franco la protesta popolare contro il trasferimento del capoluogo a Catanzaro sono anche i consiglieri Albanese, Dattola, Marra, Demetrio Marino, Castorina, Maiolino, Sera e Brunetti.

La proposta passa, ma la minoranza coglie l'occasione per scatenare un polverone.

E' Pizzimenti, dopo aver chiesto di procedere alla votazione per appello nominale, che sottolinea di essere "d'accordo sulla proposta di intitolazione, ma credo che si dovesse parlare esclusivamente della costituzione della società in house per ex Multiservizi, avremmo dovuto ridurre al minimo i tempi". La maggioranza insorge, parlando di "strumentalizzazione della questione". Scintille tra centrosinistra e centrodestra vengono anche per la proposta di Ripepi che chiede una relazione preliminare di Falcomatà – prevista invece alla fine della seduta – sullo stato dell'arte della situazione società in house. E' Brunetti che accusa la minoranza di stare "inventando di tutto pur di non portare avanti la discussione su Multiservizi" e di "fare solo sceneggiate".

Ma a fare infiammare ancora di più i toni è stata la proposta, poi bocciata in aula, da parte del capogruppo di Forza Italia, Demetrio Marino, di un ordine del giorno di indirizzo sulla vicenda dell'ex Multiservizi: "Anche noi abbiamo una proposta" afferma l'esponente azzurro. Clima teso e bocciatura del documento presentato dalla minoranza perché "è solo un doppione – afferma il consigliere Albanese – di quello che Falcomatà sta facendo da mesi". "Il vostro ordine del giorno – insorge il Sindaco – è spudorato e dimostra poca conoscenza su quelli che sono gli impedimenti che non ci consentono di costituire le società in house, da voi solo populismo e demagogia".

Il pensiero del Consiglio, inoltre, è andato al vicepresidente del Consiglio comunale, Antonio Ruvolo, per la scomparsa del padre, storico dirigente del partito socialista. Sono stati invece i consiglieri Martino, Castorina e Minniti a prendere la parola, intervenendo a proposito della strage avvenuta ieri nel Mediterraneo che ha visto oltre 700 morti nelle acque del Canale di Sicilia. I tre sollecitano un immediato intervento da parte dell'Europa perché "l'Italia – osservano – non può essere lasciata sola". Poi, un minuto di silenzio.