di Anna Zaffino - "Il Tito Minniti non si deve toccare". E' l'urlo del comitato pro-aeroporto dello Stretto che si è mobilitato questa mattina con un corteo partito da piazza Duomo e arrivato di fronte alla sede metropolitana di Reggio Calabria, a piazza Italia. Un momento di forte presenza civica che ha visto la partecipazione di delegazioni delle scuole superiori, associazioni e singoli cittadini. Assenti il sindaco Giuseppe Falcomatà e il presidente della Regione Mario Oliverio che erano stati invitati.
"Dove sono le istituzioni?" gridano lungo il corso Garibaldi i manifestanti.
Evitare la marginalizzazione del territorio e avere risposte chiare sul piano di sviluppo previsto dalla futura nuova società di gestione. Questi gli obiettivi che si pone il comitato. Quello che si chiede a gran voce è che Alitalia non abbandoni lo scalo reggino. Bisogna scongiurare un'ipotesi paventata da alcune settimane che darebbe il colpo di grazia a un territorio già di per sé isolato come quello di Reggio Calabria e non solo.
Proprio per farsi sentire e contrastare l'eventuale marginalizzazione della città il comitato ha dato vita alla manifestazione che – tengono a sottolineare gli organizzatori – non ha colore politico.
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Verrà consegnata al prefetto inoltre un'istanza,firmata dai presenti, indirizzata al ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
Si chiede: la costituzione nella sede metropolitana del Tavolo tecnico interistituzionale annunciato il 2 novembre 2016 dal Ministero e finalizzato a programmare un equilibrio del sistema aeroportuale calabrese; la partecipazione al Tavolo di una delegazione di cittadini in qualità di portavoce delle istanze delle due comunità metropolitane, riassunte in un documento tecnico contenente le richieste e le proposte raccolte nel territorio, in merito allo sviluppo dell'aeroporto e all'incremento delle rotte e alla stabilità del servizi, oltre che alla sostenibilità dei costi dei biglietti.
L'azione del comitato si protrarrà eventualmente nei prossimi giorni. La questione è scottante: si devono decidere infatti non solo le sorti dell'aeroporto, ma dello'intero sviluppo economico dell'area dello Stretto.
L'appello alle istituzioni è chiaro: un maggiore impegno per le sorti dello scalo e più chiarezza sulle intenzioni di Alitalia. Lo sviluppo del territorio, la crescita, il rilancio turistico e lo sviluppo economico delle aree metropolitane di Reggio e Messina e della Calabria intera sono legati inevitabilmente al diritto a un'adeguata mobilità aerea.
"Se chiude l'aeroporto muore il turismo e il commercio" ha detto il sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà arrivato al termine della manifestazione. "Ci hanno tolto tutto. Facciamoci sentire".
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