Rifiuti, il Meetup Reggio 5 Stelle: “Arriva la penale per i cittadini. Perché non si è introdotto il baratto amministrativo?”

"La giunta Falcomatà confessa la propria incapacità o la mette a partito, imponendo ai cittadini il pagamento di un'evitabile penale, per recuperare soldi che non ha?". È questa la questione sollevata dal meetup Reggio 5 stelle alla luce dell'analisi del Piano finanziario, proposto dalla Giunta e approvato dal Consiglio comunale lo scorso 30 luglio. "In quel documento", spiegano gli attivisti, "l'obiettivo per la raccolta differenziata è fissato al 23%. Si tratta di una cifra che non solo è lontana anni luce dall'obiettivo nazionale del 45%, ma è anche al di sotto di quello regionale, fissato al 25%. Il mancato raggiungimento della quota per i cittadini reggini significa una penale pari a € 1.314.720,00, immancabilmente già inserita nel piano finanziario proposto dalla Giunta e approvato dal Consiglio comunale lo scorso 30 luglio". Per gli attivisti pentastellati "si tratta di una questione di gravità inaudita e che merita una seria riflessione. Primo, non si comprende come mai i cittadini reggini debbano continuare a pagare una ditta privata, inefficace e inefficiente. Secondo, Falcomatà e la sua Giunta confessano di non essere in grado di avviare una seria campagna per l'avvio della differenziata in città, o hanno bisogno di estorcere ai cittadini anche il pagamento della penale in modo da raggiungere il costo "precostituito" del servizio di € 39.330.037,018 stabilito dal piano finanziario?". In questo caso, sottolineano gli attivisti del meetup cittadino "ci troveremmo per l'ennesima volta di fronte a una lampante prova di continuità fra l'amministrazione Falcomatà e quelle che l'hanno preceduta. Nonostante i roboanti annunci su legalità e trasparenza, alla luce di tali manovre, non si ravvisa alcuna differenza fra i metodi di redazione del bilancio di questa amministrazione e quelli dell'epoca Scopelliti, finiti al centro del cosiddetto caso Fallara". Di certo, aggiungono i pentastellati, "non si comprende per quale motivo l'amministrazione abbia condannato la città al pagamento di una penale, garantendo tuttavia l'appalto a una ditta privata, incapace (sembra di capire) di fornire servizi quanto meno sufficienti ad evitare che sui già tartassati cittadini reggini piombino nuove tasse". L'amministrazione Falcomatà, concludono gli attivisti "aveva già dato prova di scarsa sensibilità nei confronti dei meno abbienti lasciando arenare le proposte di legge necessarie per l'introduzione del "baratto amministrativo", strumento che avrebbe consentito a molti di pagare i tributi comunali con ore del proprio tempo e del proprio lavoro, ma con quest'ennesimo schiaffo che impone nuove tasse anche ai tanti che in città hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, dimostra la distanza siderale dai cittadini che pretende di rappresentare".