Il caso Melito Porto Salvo arriva a Roma. La deputata Dieni (M5S) chiede ad Alfano invio Commissione d’accesso

dienifedericaLa deputata del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni, ha depositato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, portando a Roma il caso del consiglio comunale di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), che è stato sciolto per tre volte per infiltrazioni mafiose, secondo quanto stabilito dall'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 (cosiddetto testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), rispettivamente nel 1991, nel 1996 e nel 2013, a causa di accertate infiltrazioni nell'ente della criminalità organizzata e a riprova della pesante presenza 'ndranghetista nel tessuto sociale, politico ed economico della zona. L'ultimo scioglimento del consiglio comunale di Melito di Porto Salvo ai sensi della normativa antimafia, è avvenuto in seguito all'arresto del sindaco Gesualdo Costantino il 12 febbraio 2013 per associazione mafiosa. La città di Melito Porto Salvo, infatti, si è svegliata il mattino del 12 febbraio 2013 con l'esecuzione della cosiddetta operazione "ADA" condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha portato all'ordinanza custodiale per 65 persone tra cui l'allora sindaco Gesualdo Costantino già vice presidente della provincia di Reggio Calabria ed eletto primo cittadino, a capo di una lista civica, in esito alle amministrative del maggio 2012. In essa era coinvolto anche il suo predecessore Giuseppe Iaria, tre volte sindaco di Melito, successivamente raggiunto da ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari in esito alla cosiddetta operazione "Sipario" nel novembre 2013. Il prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, ha disposto la gestione della commissione straordinaria, poi confermata con decreto del Consiglio dei ministri n. 74 del 27 marzo 2013, su proposta del Ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri, ai sensi della normativa antimafia. Tale gestione è stata in seguito prorogata fino a 24 mesi e le motivazioni addotte a sostegno della richiesta della commissione straordinaria, che il prefetto di Reggio Calabria ha fatto proprie, con relazione del 20 giugno 2014, sono state condivise dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica nel corso della riunione tenuta, in data 18 giugno 2014, alla presenza del procuratore distrettuale antimafia, anche per favorire la massima discontinuità. "Tale discontinuità purtroppo non sembra all'interrogante tuttavia aver segnato un reale cambiamento nella vita politica del comune" scrive nell'interrogazione la deputata Dieni. Nel corso delle consultazioni amministrative, tenutesi il 31 maggio 2015 e volte al rinnovo del consiglio comunale ed all'elezione del sindaco, è stato candidato a capo della lista civica denominata "Melito nel cuore" l'ingegnere Giuseppe Salvatore Meduri, poi eletto sindaco: "Egli, consigliere di minoranza all'epoca degli ultimi due scioglimenti, ha rapporti di frequentazione e di stretta parentela con numerosi soggetti coinvolti nell'operazione "ADA" che ha determinato l'ultimo scioglimento del comune con l'arresto del sindaco Costantino; l'ingegnere Meduri, in particolare, secondo la prospettazione dell'assetto 'ndranghestico locale fornita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Ambrogio Giuseppe, la cui attendibilità è già stata vagliata dal tribunale di Reggio Calabria, è figlio del fratello del defunto capo 'ndrina della frazione di Prunella, Natale Meduri e cugino di Antonio Meduri, attuale capo n'drina della frazione di Prunella; emerge dagli atti relativi all'operazione "ADA" una evidente contiguità locale con ambienti legati alla criminalità organizzata, desumibile peraltro da ulteriori rapporti di frequentazione e parentela con soggetti raggiunti da ordinanza custodiale" scrive la deputata Dieni.