Ospedale Locri, Uil: “Si continua a consentire a Domenico Calabrò di esercitare più incarichi”

"Nonostante le nostre segnalazioni, (già in Vostro possesso), con le quali venivano sottoposte all' attenzione dell'ASP incongruenze, illegittimità, anomalie tutte in contrasto con norme di legge e atti regionali, nonostante le indagini della Procura di Locri e i provvedimenti emessi, che certamente non significano condanna ma che avrebbero dovuto spingere ad un atteggiamento "prudente" ed ossequioso delle norme da parte dell'Azienda, si registra ancora presso l'ospedale di Locri lo stesso clima di illegittimità e di andazzo precedente". Lo affermano Nuccio Azzarà, Nicola Simone e Francesco Politanò della Segreteria Provinciale UIL FPL in una lettera inviata ai Commissari Straordinari ASP RC, a Mario Oliverio, a Massimo Scura, a Riccardo Fatarella al Procuratore di Locri e al Presidnete della'Anac. "Noi auspicavamo – aggiungono – che l'avvento dei Commissari Straordinari, fosse foriero di chiaro segno di discontinuità ed un chiaro e netto segno di inversione di tendenza, invece si continua a consentire al dott. Domenico Calabrò, direttore DAO di dubbia nomina ed ancor più di dubbia conferma, che continui ad esercitare, favorendolo, plurimi incarichi sin qui assunti. Questi infatti utilizza, il suo poco chiaro incarico, in maniera del tutto discrezionale e personalissima a discapito dei servizi e della credibilità ospedaliera ed aziendale, atteggiandosi ad un vero e proprio "capò", incontrastato e incontrastabile. E nonostante cambi di amministrazione regionale, nonostante delibere di azzeramento degli incarichi fiduciari, resta imperterrito al posto illecitamente occupato, stando a quanto si sa.

Nel mentre lo stesso dott. Calabrò, piange sulle contestazioni definendole persecuzioni (?), ordisce una serie di disposizioni di servizio, senza averne titolo, che progressivamente hanno smembrato l'ospedale di Locri, sia nell'area medica che in quella dell'Emergenza.

Tutto ciò, per aprire un reparto di Pneumologia, nel quale poi è stato destinato lo stesso dott. Calabrò in qualità di direttore, con relativo spostamento di personale " a iosa" verso questo nuovo reparto ed utilizzando ricoveri impropri pur di giustificarne l'esistenza.

E nel mentre si "gonfia" Pneumologia con grande solerzia, di contro, si assiste allo sfascio dell' Ospedale spoke nei suoi reparti essenziali cosi come individuato dalle norme regionali e precisamente: Medicina, Chirurgia, Lab analisi, Ortopedia, Radiologia, Pronto Soccorso, etc., che versano tutti in stato di allarmante sofferenza.

Pur senza voler entrare in termini e competenze tecniche, alcune considerazioni basilari devono essere fatte. Non capiamo che senso abbia una U.O. di Broncopneumologia nella quale non si può effettuare la Broncoscopia, indagine standard e di routine. Né bisogna essere luminari per capire che episodi di polmonite, bronchite, broncopolmoniti e insufficienze respiratorie, per metodologia di cura, in tutti gli Ospedali del mondo, vengono trattati di prassi nelle U.O. di Medicina;

E ancora, perché utilizzare impropriamente i medici dell'Area dell'Emergenza –Urgenza nel reparto di Pneumologia , assunti per quella specifica area sanitaria? . Cosa ancora resa più grave ove si consideri l'attuale momento storico di grave difficoltà in termini di "professionalità adeguata per formazione ed esperienza" del Pronto Soccorso del P.O. di Locri . Non sarebbe stato più logico utilizzarli nella loro Area per completare un organico incompleto e per rispondere alle attività di routine e per attivare compiutamente l'OBI? (osservazione breve) e i percorsi diagnostici assistenziali relativi alle patologie del paziente in urgenza?.

Questo scenario è funzionale ed è servito solo per dare credito al capo dipartimento Dr. Domenico Calabrò, che ha utilizzato il suo ruolo per crearsi il nuovo profilo primariale sulla base dell'essere perdente posto (?) di primario allergologo.

Dobbiamo constatare che l'ASP di RC, a fronte (per come riportato dagli articoli di stampa) delle gravi accuse mosse dalla Magistratura a carico del dott. Calabrò, non ha provveduto a nessuno degli atti voluti dalle norme né, per quanto ci risulta, ha preso in esame la situazione della legittimità dei titoli e degli incarichi del dott. Domenico Calabrò.

Peraltro più volte, senza avere risposta alcuna, avevamo richiesto al responsabile, pro tempore, dell' UGRU e responsabile della" Anticorruzione e Trasparenza " dr Pietro Emilio di valutare se esistessero i gravi presupposti (titoli falsi ) rilevati a tal proposito dalla magistratura.

Malgrado tutto e nonostante, il dr Calabrò, continua a ricoprire l'incarico di Direttore di Pneumologia, quello di Direttore di Dipartimento Ospedaliero e ad interim quello di direttore di Medicina.

Pertanto, a fronte di una organizzazione ospedaliera che continua ad essere in mano a chi non avrebbe titolo per svolgerla , riteniamo che le SS.LL. in indirizzo debbano, ognuno per la propria parte di competenza, farsi carico ed adottare i provvedimenti del caso e/o esercitare i poteri sostitutivi di vigilanza e controllo loro demandati dalle leggi dello Stato.

Non c'è bisogno di ribadire che il mancato riscontro e il non procedere alla risoluzione dei problemi sopra rappresentati, non esime e non esenta nessuno degli indirizzi sopra indicati da responsabilità amministrative contabili e penali, restiamo in attesa di vostre determinazioni in merito alla problematica su evidenziata".