Bagnara Calabra (RC), 6 anni all'ex comandante della Polizia Municipale

reggiocalabria cedirIl Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Natina Pratticò, ha condannato a 6 anni di reclusione l'ex comandante della Polizia Municipale di Bagnara Calabra, Giuseppe Bellantone, portato a giudizio, dopo essere stato arrestato alcuni mesi fa dai Carabinieri con varie accuse, tra cui quella di corruzione. E' stato però condannato per falso ideologico e abuso d'ufficio.

Le indagini dei Carabinieri, partite da un accertamento su una serie di determine comunali emesse da Bellantone (difeso dagli avvocati Francesco Albanese e Lorenzo Gatto), con le quali sono stati riconosciuti rimborsi spese in favore di un'associazione onlus per il servizio di assistenza al traffico nel territorio di Bagnara, avrebbero permesso di stabilire che le spese non erano mai state in realtà sostenute e che le determine erano affette da falsità ideologica. Bellantone rispondeva di diversi capi di imputazione, in concorso con altri soggetti. Nel dettaglio, 8 mesi ciascuno sono stati comminati ai fratelli Carmelo e Antonio Furci, mentre viene assolto il presidente della cooperativa Istituto per la famiglia onlus, Demetrio Amodeo, insieme a uno dei soci volontari, il consigliere comunale di maggioranza con delega ai Servizi sociali, Giuseppe Surace.

Nei confronti di Bellantone – che è cognato dell'ex sindaco di Bagnara Calabra, Cesare Zappia – il pm Antonella Crisafulli contestava in particolare un fatto corruttivo (ricezione a titolo gratuito di due veicoli in cambio di omesso controllo su illecite occupazioni di suolo pubblico) e diverse falsità ideologiche rese nell'ambito di procedimenti amministrativi preordinati al rilascio di autorizzazioni alla occupazione di suolo pubblico nel comune di Bagnara Calabra in favore di esercenti pubblici.