Reggio, “Soldi alla scuola, non alla guerra”: la gioventù comunista scende in piazza contro Renzi. E la Fds non ci sta

protestacontrobuonascuolarc9ott"Studenti in piazza contro buona scuola, Renzi e Ue", "contro la scuola di classe": questi gli slogan dello spezzone studentesco organizzato dal Fronte della Gioventù Comunista nel corteo contro la riforma della scuola partito questa mattina da piazza De Nava. Anche a Reggio – così come in decine di piazze italiane – gli studenti si stanno mobilitando per dimostrare il loro dissenso contro quella "Buona Scuola" che – per una studentessa del liceo Classico "T. Campanella" e responsabile locale del FGC – "apre definitivamente all'ingresso dei capitali privati nelle scuole, sotto forma di finanziamenti che permetteranno alle imprese di influire sulla didattica . Inaccettabili l'aziendalizzazione delle scuole, l'attacco al titolo di studio con la differenziazione dei curriculum studenteschi, la sostituzione della formazione tecnica e professionale con un'alternanza scuola-lavoro che consegna gli studenti nelle mani di aziende private, trasformandoli in manodopera a basso costo".

Nel mirino della gioventù comunista anche le esercitazioni NATO. Nel corteo sono stati esposti striscioni e distribuiti volantini contro il progetto "Trident Juncture" iniziato lo scorso 3 ottobre: "Oggi si spendono pochi spiccioli per il diritto allo studio e l'edilizia scolastica, ma la priorità dell'Italia è quella di giocare alla guerra contro la Russia. Il Governo mantiene stanziato un budget di 13 miliardi per gli F-35, una cifra vicina a quella che servirebbe per finanziare la ristrutturazione urgente dell'edilizia scolastica. Non accettiamo che si continui a tagliare sul nostro futuro: soldi alla scuola, non per la guerra".

"Il volantinaggio organizzato dal Fronte della Gioventù comunista di "contro attacco" alla riforma Buona Scuola, in alcune scuole della città di Reggio Calabria, ci mostra un quadro inquietante e surreale". Così, invece, la Federazione degli Studenti di Reggio Calabria affonda contro i giovani comunisti aggiungendo che "La riforma è stata costruita con una consultazione dal basso, i comitati nelle scuole e le varie assemblee locali lo dimostrano, inoltre crediamo che il lavoro svolto dalle associazioni studentesche presso il forum delle associazioni che è presente nel parlamento italiano rispecchia la piena titolarità e partecipazione del mondo studentesco alla riforma. Su alcuni punti crediamo che vada fatta una riflessione più profonda come sulla questione del preside manager, ma d'altra parte ci sono dei segnali più che positivi, pensiamo, alla stabilizzazione di centoventimila docenti precari in Italia, al finanziamento di più di 3 miliardi per l'edilizia scolastica e al passo in avanti sulla didattica e sul diritto allo studio. Ai compagni "comunisti" ricordiamo che non siamo mica ai tempi del Governo Berlusconi quando il ministro Gelmini tagliava 10 miliardi di euro alla scuola pubblica.

Riteniamo questa iniziativa del FGC un modo becero e populista per strappare qualche presenza in più nelle piazze.

Noi come organizzazione studentesca ci siamo assunti la responsabilità di rappresentare le istanze studentesche, ed è ormai palese dinanzi l'opinione pubblica il largo confronto che abbiamo instaurato tramite delle tavole rotonde con il comune capoluogo della provincia di Reggio Calabria e la regione Calabria, non a caso qualche giorno fa dalla nostra iniziativa con l'assessore all'istruzione Federica Roccisano dalle proposte del nostro coordinatore provinciale Alex Tripodi, è emersa la volontà della regione Calabria di ripensare ad una nuova legge calabrese per il diritto allo studio".