Sogas, Giaimo (Msi-Fiamma Tricolore) attacca: “Gestioni inette che hanno sperperato e prodotto solo il nulla”

"L'attualità fa sì che a meno di quarantotto ore di distanza torniamo ad occuparci di un aeroporto calabrese. Si tratta del "Tito Minniti" di Reggio Calabria e della sua società di gestione, la Sogas, nell'occhio del ciclone per una serie di dimissioni che ne hanno decapitato i vertici.

L'aeroporto di Reggio è oggi da considerare un malato affetto da una inguaribile morbo, "la deficite societaria acuta con complicanze amministrativamente passive", che l'hanno portato ormai al punto di esalare l'ultimo respiro della sua strana e scombussolata esistenza.

Analizzando i fatti, nella cruda realtà con cui si presentano, alla fine della storia i conti, volenti o nolenti, dovranno essere fatti con l'ambiente e con la socialità che ci circonda, defraudata a causa di gestioni inette che hanno sperperato e prodotto solo il nulla o il nepotismo più incontrollato in una illogica serie di situazioni negative che hanno determinato la possibile fine dell'ente di gestione, come già stabilito dalle note emesse dall'ENAC. Ciò non significa chiusura dello scalo, che continuerebbe a funzionare anche se a scartamento ridotto, attraverso Alitalia, provvista dei suoi collegamenti, impiegati, operai e tecnici, con il regolare pagamento delle tasse come stabilito dal Ministero dei Trasporti.

Il discorso riguarda soltanto la struttura della SOGAS che, con la messa in mora, i registri in tribunale e la dichiarazione di fallimento, cesserebbe di esistere ed i cui dipendenti sarebbero mandati in cassa integrazione, dispersi nei dedali di quella disoccupazione contro cui il Movimento, da sempre, si batte.

L'Ente non ha avuto una gestione limpida, in modo particolare per la mancanza della mentalità aerea e di un manager capace di produrre traffico portando sul "Tito Minniti" compagnie, anche stagionali, ma attive ed efficienti. Logicamente la responsabilità dei vuoti amministravi e dei conti completamente in rosso è del presidente, dimessosi insieme ai componenti del CDA facendo la figura dei topi che abbandonano la nave quando affonda. Ci si permetta, poi, di credere poco a queste estemporanee dimissioni (già una volta, sotto la spinta dell'opinione pubblica, le aveva presentate e poi immediatamente ritirate). Da quello che ci è dato sapere l'enorme passivo deriva da un cumulo di scelte tecniche errate e di economie disperse, senza riuscire in pratica a valorizzare quanto esiste nella struttura.

Concludendo riaffermiamo un nostro concetto pratico e politico, quello che lo scalo reggino ha una sua importanza per la navigazione aerea dell'area del Mediterraneo per cui occorre rivalorizzarlo e rilanciarlo come faro leader dei collegamenti dell'Area dello Stretto. Primario resta l'azzeramento del deficit e il trovare immediatamente una diversa struttura handling che possa ripartire, affiancandosi al riaprire una gestione che, oltre alla già presente compagnia di bandiera, riporti sulle piste del " T. Minniti" nuovi vettori e un diverso movimento e, soprattutto, che vengano utilizzati, alla fine della storia, degli autentici tecnici del trasporto aereo e non solo figure prestate dalla politica". Lo afferma attraverso una nota stampa Natale Giaimo, portavoce del Msi – Fiamma Tricolore.