"Eclissi": a giudizio ex sindaco ed ex vicesindaco di San Ferdinando (RC)

MadafferiIl Gup di Reggio Calabria, Cinzia Barillà, ha rinviato a giudizio l'ex sindaco, l'ex vicesindaco e l'ex consigliere del comune di San Ferdinando coinvolti nell'operazione della Dda "Eclissi". Carmelo Madafferi (nella foto) insieme a Santo Celi, Giovanni Pantano e poi Domenico Cimato, classe 1981, Salvatore Pantano, classe 1985, Stefanov Boyan Dimitrov , il carabiniere Pasquale Sannuto, Caterina Papasidero e Danijela Jakovljevic compariranno davanti al Tribunale di Palmi a partire dall'11 dicembre.

Tutti gli altri 29 imputati invece, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, e per loro il processo inizierà il 24 novembre. All'abbreviato vanno Cimato Ferdinando alias "u Zirruni", classe 1980, Cimato Antonio alias "ricchiazza" classe1989, Malvaso Gregorio, Schicchitano Giuseppe, Gioffrè Giuseppe alias "Peppi i Tota", Morano Federico alias "u fijju du tingiutu, Albano Giuseppe alias "U raguni o Pinocchio, Caprino Nicola, Mazzeo Pasquale, Naso Ferdinando, Paparratto Ferdinando , Albano Pasquale alias "pinocchietto", Celi Bruno,classe 1984, DI Bella Francesco, Prodanova Milena Nikolaeva, Georgeva Viktoriya Trifonova, Albano Silvio, Marafioti Daniele, Pirrottina Giacomo, Pantano Giuseppe, classe 1962, Pantano Jhonny, classe 1991, Albano Francesco, Rappazzo Fabio, Strangio Antonio, classe 1990 e Aversa Andrea.

La prima tranche dell'inchiesta ha visto coinvolti, fra gli altri, il sindaco Madafferi, il suo vice Santo Celi e il consigliere comunale Giovanni Pantano, iscritto al Movimento 5 stelle, anche se non eletto con una lista certificata, poi dimessosi dal Consiglio Comunale

Estorsioni, danneggiamenti, possesso e uso di armi da guerra, traffico di stupefacenti, condizionamento delle Istituzioni, infiltrazioni di chiara matrice 'ndranghetista nell'amministrazione comunale di San Ferdinando finalizzate al controllo di autorizzazioni e appalti. Ci sono tutte queste accuse nell'indagine "Eclissi", condotta dai Carabinieri e coordinata dal pm antimafia Giulia Pantano.

L'inchiesta poi si è arricchita delle dichiarazioni del pentito Pasquale Labate, giovane di Gioia Tauro che dopo essere stato coinvolto nell'operazione "Deja vu" per una serie di truffe ha deciso di collaborare con gli inquirenti, e quelle della neo-testimone di giustizia Annina Lo Bianco e del figlio di soli undici anni. Dal maggio scorso infatti l'ex compagna di Gregorio Malvaso- presunto capocrimine di San Ferdinando, galoppino di Ferdinando Cimato, a sua volta presunto reggente del casato mafioso del piccolo paese della Piana di Gioia Tauro- ha deciso di affidarsi alla legge e i suoi verbali sono diventati preziosissimi per l'Antimafia, così come quelli del figlio.