Reggio, Eroi in Ucraina come Osservatore per il Consiglio d’Europa e per l'Osce: "In Italia smarrito senso delle istituzioni e democrazia"

"Seppure a pochi mesi dalla fine del mio mandato politico, durato oltre venticinque anni, sono stato selezionato per rivestire il prestigioso incarico di Osservatore per il Consiglio d'Europa e per l'Osce nella terra di Ucraina dal 20 al 26 ottobre. Mi recherò prima a Kiev e poi nella terra di Crimea, teatro di scontri, per certificare quella democrazia che regna sovrana in quasi tutti i paesi del mondo occidentale". Lo scrive il Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, Antonio Eroi.

"Questa nuova esperienza segue quella fatta in Macedonia, stato cuscinetto che nacque sulle ceneri di diversi stati comunisti che di democrazia certamente poco parlavano, effettuata nel 2013 allorquando si svolsero le prime elezioni amministrative di questo nuovo Stato. Assieme ai colleghi dei 47 Stati membri abbiamo osservato che negli Stati Europei, sono state le elezioni amministrative che hanno consentito ai cittadini di dare compimento alla democrazia con un'altissima affluenza alle urne. Molto diversa invece è la situazione qui in Italia. A partire dalla Regione Calabria, dove con meno del 42% dei voti validi e meno del 50% dei votanti, è stato eletto un governatore che si è evidenziato a dir poco inetto, tra Giunte incomplete e da rifare e lo stallo totale in quasi un anno di legislatura. Ma in questo momento il problema della carenza di democrazia viene stigmatizzato dall'ennesima porcata che si sta perpetrando ai danni del Senato della Repubblica Italiana. Il Senato che, non solo da me, è da sempre considerato l'organo politico più nobile, tanto che è stato persino copiato dagli Stati Uniti d'America, che non sono certamente un'istituzione di diritto romano ma un'istituzione di common law. Negli stessi USA il Senato, come in Italia un tempo, ha un valore simbolico forte e ha da sempre annoverato tra i suoi membri delle persone mature, responsabili e di altissimo profilo morale e professionale. Adesso, in Italia, più che Senatrici si trovano donne comuni elette su internet frigide mentalmente e con poche idee che riescono soltanto a dimostrare che più che senatori maschi, nei banchi di Palazzo Madama siedono dei maiali. Probabilmente perché tutto questo è frutto del Porcellum di Calderoli che ha devastato e imbarbarito il Parlamento Italiano. Dico questo a buona ragione perché, mentre mi trovavo in Macedonia a "combattere" per la democrazia, immaginavo che le Province, anche queste di diritto romano, potessero sopravvivere e dare servizi ai cittadini, ma così non è stato malgrado una sentenza della Corte Costituzionale. Oggi, infatti, subiamo indifferenti la distruzione degli enti locali, tanto che le province rimangono ma non sono più elette dai cittadini, ma "spartite" all'interno dei palazzi di partito tra i vari consiglieri comunali che "galoppano" per i nuovi politici. Forse avremo un "nuovo" Senato che sarà composto da incompetenti, perché di questo si tratta, in quanto saranno persone che a malapena riusciranno a farsi eleggere sindaco di qualche città o che addirittura, da consiglieri regionali, trombati come assessori finiranno al Senato per meri accordi partitici. Io ritengo che questo sia tutto un sogno, ma non un sogno di quelli da realizzare, come quello di essere Osservatore delle elezioni democratiche di un altro Paese, ma un vero e proprio incubo che opprime i cittadini che, stretti dalla morsa mortale della crisi economica, non solo non hanno più lavoro e non sanno più cosa portare sulle proprie tavole, ma non hanno il sacrosanto diritto di scegliere chi li deve rappresentare. Cittadini relegati da questo Governo di ex consiglieri provinciali (Renzi e Alfano) a stare davanti al televisore costretti a vedere atteggiamenti osceni di senatori che litigano, forse per finta, ma che comunque restano strettamente legati alle loro poltrone. Penso che questo sia il paradosso di un'Italia che non riesce più ad essere democratica. E' il paradosso di una Nazione dove i rappresentanti eletti in maniera antidemocratica stanno cambiando le regole del gioco. Lo fanno sull'altare di un risparmio che non ci sarà, poichè le spese comunque rimarranno invariate, eludendo però la rappresentanza popolare che potrebbe dare fastidio. Per questo motivo mi domando: è giusto partire a cuor leggero visto che andando ad osservare le elezioni democratiche di Macedonia ho dato un servizio di democrazia agli altri; è giusto partire rischiando la vita per ideali democratici? E atteso che dopo aver fatto tutto questo le altre Nazioni si dimostrino mature democraticamente, io mi chiedo: ma nella mia Nazione la democrazia quando ritornerà? Cari Deputati e Senatori se volete il bene della nostra Nazione maturatevi anche il vitalizio, ma smettetela di violentare la nostra Carta Costituzionale".