Aeroporto dello Stretto, l’urlo di Ripepi (FI): “Paralisi totale, ormai è tardi”

RipepiMassimo conf5ottdi Valeria Guarniera - Si presenta da solo, forte delle sue convinzioni, ma si dichiara più o meno convinto che ciò che dice "racchiude il pensiero di tutta la minoranza". Massimo Ripepi, consigliere comunale di Forza Italia, non le manda a dire. Usa la questione dell'Aeroporto dello Stretto come traino per ribadire, ancora una volta, "la paralisi totale di questa amministrazione comunale". E in quella che più che una conferenza stampa è apparsa come il riassunto, letto ad alta voce, dei tanti comunicati inviati negli ultimi mesi – l'ennesimo attacco alla Giunta Falcomatà: "Siamo stufi di queste prese in giro – afferma Ripepi – il sindaco è andato a Roma per parlare dell'Aeroporto, ma non vediamo un reale interesse da parte sua. Sarebbe dovuto andare dieci mesi fa. Adesso è tutto inutile: il morto è già nella bara". Il consigliere di minoranza lamenta a gran voce – chiamando in causa anche la Camera di Commercio di Reggio Calabria - il silenzio e il disinteresse da parte di tutti gli attori istituzionali che, invece di mettere l'Aeroporto in cima alla lista delle priorità, stanno zitti aspettando soluzioni dall'alto: "Lo dico da mesi – sottolinea – che devo fare per farmi ascoltare? Sono anche disposto ad incatenarmi. Ho presentato una mozione che ancora oggi non è stata calendarizzata. Il problema dell'Aeroporto non è stato neanche inserito all'odg del prossimo consiglio comunale. Come mai? – si chiede – Perché Demetrio Delfino, nel ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, non ha ritenuto opportuno convocarne uno ad hoc?". Domande su domande, e le risposte Ripepi se le dà da solo: "Questa politica è completamente assente. Siamo nelle mani di un'amministrazione ferma, bloccata, inadeguata. Il sindaco forse non si rende conto delle ripercussioni che le decisioni che prende oggi avranno nei prossimi anni. L'unico modo per salvare l'Aeroporto – afferma – è creare un dialogo di bacino tra Reggio, Messina e le isole. Tra poco diventeremo città Metropolitana – ricorda – e Accorinti e Falcomatà invece di affrontare le questioni importanti pensano solo ad andare insieme allo stadio". Ma il problema vero – insiste - è che il Governo non vuole salvare l'Aeroporto. Il Tito Minniti non chiuderà, sarà declassato e voleranno solo gli aquiloni. Alla fine qui non arriveranno neanche i treni".