Colpo a cosche imprenditrici d'élite: tra gli affari fiori olandesi e cioccolata

cafieroderaho gratteriA diffusione capillare, con diverse sfaccettature. Ma soprattutto elitaria. E' il ritratto della 'ndrangheta colpita con l'operazione sulle famiglie Commisso-Crupi e Aquino/Coluccio accusate di associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico internazionale di droga e detenzione abusiva di armi.

Cinquantaquattro fermi sono stati disposti dalle procure di Reggio e Roma, 48 dei quali eseguiti dallo Sco della Polizia e dai Carabinieri del Ros nell'ambito di due indagini distinte coordinate dalla Procura nazionale antimafia.

Grazie all'indagine è stato scoperto che i Coluccio erano diventati riferimento della mafia per il traffico di marijuana, e significa che la 'ndrangheta sta diversificando gli affari, rispetto al traffico di cocaina, cui notoriamente è dedita.

Il procuratore aggiunto di Reggio Nicola Gratteri ha definito l'indagine "una delle tre più importanti sulla 'ndrangheta degli ultimi 10 anni".

"Il business del traffico di cocaina in Italia è in mano alla 'ndrangheta, al punto che perfino le cosche della mafia siciliana si riforniscono di stupefacenti dalle organizzazioni criminali calabresi.Ora è cosa nostra che chiede all'ndrangheta la droga, si rifornisce dalla criminalità calabrese, che ha preso le redini di questo traffico a tutti gli effetti. Anche cosa nostra americana non parla più italiano, non c'è più il legame di prima con la Sicilia. Adesso la mafia americana si affida ai calabresi per spaccio e traffico, soprattutto di cocaina. Milano è la più grande piazza di consumo di cocaina d'Europa".

"Grazie alla collaborazione transnazionale con l'Olanda abbiamo potuto ascoltare le intercettazioni ambientali tra alcuni dei boss calabresi. Tra queste - ha continuato Gratteri- ce n'era una che ci ha particolarmente colpito, dove uno di loro raccontava quanto fosse stato difficile, nella notte, contare con la macchinetta tutti i soldi della settimana, senza poi riuscirci per quanto era ingente la quantità di denaro".

"La realtà è che se cosa nostra è un'organizzazione maledettamente seria, la 'ndrangheta lo è al quadrato. L'operazione di oggi -rileva il generale Giuseppe Governale, comandante del Ros Carabinieri- è la cartina di tornasole delle capacità di proiezione all'estero. La malavita calabrese ha tre particolari caratteristiche: l'arcaicità e la crudeltà dei propri adepti e la proiezione verso l'imprenditorialità. Allo stesso tempo, dimostra una straordinaria capacità di globalizzazione dei mercati".

Tutte erano considerate famiglie di elevato lignaggio con ramificazioni in tutto il mondo ed in particolare in Olanda e in Canada.
Non solo traffico di droga e armi. La 'ndrangheta è arrivata a fare affari anche coi fiori olandesi.

"Una delle figure di spicco è titolare di società di import-export di fiori anche in Olanda, nelle quali investiva il denaro da riciclare". Il dettaglio è stato riferito dal procuratore di Reggio, Federico Cafiero de Raho, in una conferenza stampa sull'inchiesta delle Procure di Reggio Calabria e di Roma, che ha portato a 54 fermi. Un fatto che non stupisce gli inquirenti.

"La 'ndrangheta ha grande flessibilità nell'adattarsi a ciò che il mercato offre - ha spiegato il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino - e anche la capacità di agire in previsione sui segmenti che a un certo punto tireranno. La 'ndrangheta, rileva il procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino, «è un'organizzazione criminale in grado di adattarsi ad ogni settore appetibile di mercato, come ad esempio il settore della floricoltura in Olanda, intuendo per tempo quali business 'tireranno' sotto il profilo economico. Bisogna uscire dal cliché per cui i proventi delle attività illecite vengono reinvestiti solo e necessariamente in settori come centri commerciali, ristoranti e pizzerie". Del resto le mani sul commercio di fiori ad Amsterdam aveva già cominciato a metterle la camorra in passato e l'operazione di oggi, osserva il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, è la riprova dell'interesse criminale dei clan in questo settore. L'organizzazione mafiosa dei Commisso, un'altra famiglia colpita dalle indagini, è stata poi capace di inserirsi "nel redditizio mercato della ricettazione internazionale di ingenti quantità di cioccolato". Proprio per la presenza nel mercato di Amsterdam, l'indagine è stata supportata anche dall'autorità giudiziaria olandese. Un fatto sottolineato dal procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti: "È importante la cooperazione internazionale, che in questo caso ha funzionato molto bene". Oltre all'associazione mafiosa, al traffico di stupefacenti e alle intestazioni fittizie di società, tra i reati contestati dalle due procure - come ha spiegato il procuratore aggiunto di Reggio Nicola Gratteri - c'è anche "il riciclaggio di 250 tonnellate di cioccolata Lindt sottratta all'azienda, per un valore di 7,5 milioni".

I risultati dell'operazione sono stati illustrati nella sede della Direzione nazionale Antimafia, tra gli altri, dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, dal procuratore aggiunto antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto antimafia di Roma Michele Prestipino, dal comandante del Ros carabinieri generale Giuseppe Governale, dal capo del Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia Renato Cortese, dal direttore della divisione criminalità organizzata dello Sco Polizia Andrea Grassi.

La floricoltura internazionale, spiegano, è per i clan un'occasione estremamente remunerativa, evidenziano gli investigatori, dal momento che "in Olanda tale ambito economico viene considerato una delle principali fonti di interesse ed investimento". Si tratta di un business che "ha consentito loro, da un lato, di conseguire il controllo di vasti segmenti del mercato locale, ove riescono ad influire avvalendosi anche delle modalità tipiche del metodo 'ndranghetistico e dall'altro di costituire una solida e ramificata rete logistica e di supporto alle diverse attività illecite del sodalizio".