Cancellazione volo Reggio-Linate, Santoro (Confcommercio) non ci sta: “E’ umiliazione”

"Alitalia non può permettersi di mortificare così una città metropolitana – ha affermato il Presidente di Confcommercio Reggio Calabria, Giovanni Santoro - I nostri deputati reggini appartenenti alla maggioranza di Governo che stanno facendo per la Calabria? Al momento tutti tacciono". Così il presidente di Confcommercio Reggio Calabria Giovanni Santoro che parla anche di "troppo silenzio da parte dei parlamentari reggini in merito alla decisione di Alitalia di eliminare dalla programmazione, per la prossima stagione invernale, il volo mattutino che collega la città dello Stretto a Milano Linate". Confcommercio non ci sta e vuole risposte: "Nessuno risponde all'On. Carbone che vorrebbe vedere chiusi gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone per puntare solo su Lamezia Terme – ha aggiunto il Presidente Santoro -. Nessuno, si può permettere di poter decidere sul futuro della nostra città. Continua quindi l'opera d'isolamento, nonostante dichiarazioni di "facciata", con cui l'attuale Governo sta relegando la Calabria e in particolare la provincia reggina la cui vocazione è quella turistica. Ma c'è di più. La scelta di Alitalia non "colpisce" solo Reggio Calabria ma anche la provincia di Messina. Il "Tito Minniti" è uno scalo di rilevanza nazionale, per noi di vitale importanza, considerata soprattutto la mancanza di infrastrutture che isolano, sempre di più, la nostra regione. I nostri deputati – ha proseguito Santoro – dovrebbero fare politica del territorio, noi li votiamo o li abbiamo votati per rappresentarci e ci aspettiamo che battano i pugni anche contro direttive provenienti dallo stesso partito. Adesso però vige un inspiegabile silenzio. Adesso occorre chiarire la situazione. La politica deve tutelare lo scalo reggino e ciò vuol dire anche tutelare tutto il comparto turistico dell'intera provincia. Non siamo più disposti a praticare sconti a chi una volta eletto dimentica il territorio, lo stesso territorio che gli ha dato mandato a rappresentarlo. I nostri politici devono far sentire la loro voce nelle stanze che "contano". La nostra situazione economico-strutturale – ha concluso il numero uno di Confcommercio - non consente di subire quest'ulteriore umiliazione e chi ci rappresenta a livello nazionale ci dovrà rispondere senza se e senza ma".