Reggio, Azzarà (Uil): “Scelta inadeguata per cardiochirurgia. Fuori i nomi dei massoni”

AzzaraNuccioUildi Lavinia Romeo - E' la capacità della proposta, oltre quella del controllo e delle denuncia, a rendere possibile il cambiamento, ed il segretario provinciale Uil Nuccio Azzarà, di proposte per migliorare le pessime condizioni della sanità calabrese, in queste mesi, ne ha fatte tante.

Dalle condizioni di igiene alle carenze strutturali, dagli sprechi dei fondi, alle condizioni da terzo mondo di alcuni reparti. Tutto è passato al vaglio dell'occhio vigile del sindacato, che non ha solo raccolto e passato le denunce all'autorità giudiziaria, ma ha soprattutto proposto nuove possibilità. Sull'Ospedale Morelli, Azzarà si domanda: "Siamo sicuri che investire sul Morelli significhi risolvere definitivamente i problemi della sanità reggina? Noi- dice il sindacalista - siamo nelle condizioni di fare una proposta, dove un nuovo ospedale si può costruire, dove si investe nei prossimi 40 anni e lo si può fare a costo zero e questo sono nelle condizioni di dimostrarlo".

Azzarà interviene duramente anche riguardo alla replica del commissario alla Sanità della Regione Calabria, Massimo Scura, che il sindacalista definisce "un personaggetto": "Mi sarei aspettato - afferma - da un persona che ha così alte responsabilità, un atteggiamento più serio, la risposta di Scura ad una nostra denuncia fatta alla Procura di Catanzaro su quel papocchio enorme che sono le assunzioni nella sanità in Calabria, ha del ridicolo, poiché addebita quasi alla Uil le condizioni affossate della sanità nella nostra provincia".

Per Azzarà, in sei mesi di operato per i nuovi vertici dell'Azienda Ospedaliera "Bianchi Melacrino Morelli", nulla è stato fatto: "Qui tutto è rimasto come prima – dice- i lavori per il Pronto Soccorso non sono stati consegnati, la sala operatoria di ostetricia continua a versare in condizioni indegne, continuano gli interventi all'interno dell'ambulatorio di oculistica, dopo mesi di denunce pubbliche- continua- nulla si è mosso".

"Perché il Consiglio Comunale non si occupa delle problematiche sanitarie della nostra città?". Azzarà non si spiega come mai un argomento importante come la sanità pubblica, sia messo in secondo piano, mentre ci si occupa costantemente di situazioni meno rilevanti, come la questione "Miramare": "Capisco pure l'entourage del sindaco, che tipo di prebende, che tipo di familiari ha messo dentro - tuona Azzarà - ma c'è qualcuno che si vuole interessare di queste problematiche? A livello regionale abbiamo un bilancio che è attorno ai 3 miliardi e 700 milioni di euro, la sanità drena da questo bilancio il 65-70%, mi spiegate - si domanda – la politica se viene esautorata dal 65-70% del bilancio, che cosa gestisce? Si applica nel fare leggi sulla regolamentazione delle lobby in Calabria - dice il sindacalista - invece mi farebbe più piacere, se venissero fuori gli elenchi dei Massoni dell'ospedale, dato che si tratta di organizzazioni lecite ed ufficiali".

Da marzo, il segretario provinciale Uil parla dell'annosa questione Cardiochirurgia. Di reparti specializzati ne esistono già due a Catanzaro, perché dunque una terza Cardiochirurgia a Reggio? Quella reggina potrebbe essere un'ancella, una succursale delle strutture catanzaresi? Per Azzarà tocca ai politici, al sindaco di Reggio ed al Consiglio Regionale porsi queste domande.

Il sindacalista mette a confronto, in maniera meticolosa, i curricula dei tanti cardiochirurghi che operano in Italia, mettendo in risalto l'inadeguatezza del bagaglio di esperienze del cardiochirurgo Giulio Pompilio, che sarebbe stato scelto dal commissario dell'Azienda Ospedaliera, Frank Benedetto, per dirigere la cardiochirurgia reggina.

"A Cardiochirurgia ci vorrebbe un fuoriclasse – dice Azzarà - Pompilio sarà anche un grande luminare della ricerca, tanto da essere riuscito a portare al Centro cardiologico di Monzino, a Milano, un milione e 392 mila euro per finanziare progetti di ricerca, ma i 1400 interventi dichiarati, che sono niente rispetto a quelli eseguiti dai suoi colleghi - afferma -in quanti anni li ha fatti? Mancano nel suo curriculum queste specificazioni".

Un ottimo ricercatore, fa notare Azzarà, ma forse non un fuoriclasse del bisturi. Dietro questo scelta, dunque, potrebbero esserci altri interessi, legati alla mobilità o alla scambio di professionisti tra le strutture sanitarie: "A marzo Benedetto aveva fatto il nome del rinomato Francesco Patanè, eccellente cardiochirurgo del Papardo di Messina, perché adesso si è innamorato di Pompilio? Stiamo attenti a queste scelte – chiosa il sindacalista - perché la cardiochirurgia fa morti, non fa feriti".