Reggio, sindacati e rsu denunciano: “Rettore e dg dell’Università ‘Mediterranea’ non rispettano gli accordi sottoscritti”

"Le OO.SS. e RSU dell'Università Mediterranea ritengono che la decisione del Direttore Generale di inviare il Bando per le Progressioni Economiche del Personale in deliberazione nell'Ultimo Consiglio di Amministrazione un vero e proprio colpo di mano". Lo scrivono in una nota Pasquale Ligato, Giuseppe Toscano (R.S.U.) Elisa Gambello (Segretaria Generale FLC CGIL, Provincia Reggio Calabria), Consolato Santacaterina (CISL-Università), Luciano Vasta (Coordinatore USB PI Calabria) - Filippo Luverà (Coordinatore Federazione Reggio Calabria) Giuseppe Panzera (Coordinamento Università Mediterranea), Giuseppe Pangallo (SNALS-CISAPUNI ), Domenico Favasuli (CSA di CISAL). "Ritengono inoltre – si legge nel documento – che tale comportamento, del tutto inusuale, anzi, unico nel panorama del Sistema Universitario nazionale, debba essere stigmatizzato e denunciato, giacché la pervicacia e l'arroganza del Direttore Generale non si sono fermate neppure innanzi alla nota delle rappresentanze sindacali con la quale si chiedeva al MR e ai consiglieri di non discutere il punto in questione (Bando progressioni Orizzontali) all'odg della seduta del 27 luglio 2015, essendo chiaramente materia oggetto di prerogativa del tavolo sindacale. Il DG, pur essendo estraneo alla fase deliberativa dell'organo collegiale, ha comunque relazionato sul punto in discussione interferendo inevitabilmente con la regolarità della dialettica interna all'Organo.

Il Direttore Generale di concerto con il Magnifico Rettore, in violazione dello Statuto, hanno impropriamente trasferito sul CdA la responsabilità della decisione che essi stessi, qualche giorno prima, avevano già assunto con la parte sindacale, inducendo l'Organo di Governo a sconfinare, per eccesso di potere, nella sfera delle prerogative del CCNL e della Contrattazione Integrativa, violando gli artt. 13 comma 9, 20 e 57 dello Statuto e l'accordo tra sottoscritto tra le parti.

L'Art. 13 comma 9 dello Statuto recita che "l'Università riconosce le rappresentanze sindacali del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario che partecipano all'organizzazione del lavoro secondo la legge e la contrattazione collettiva"

L'Art. 20, tra ben 19 funzioni del Consiglio di Amministrazione, puntualmente declinate in altrettanti punti, non comprende certo quella di esprimersi sull'emanazione o meno di un bando per l'attivazione delle Progressioni Economiche Orizzontali del personale tecnico amministrativo e bibliotecario.

E, del resto, come avrebbe potuto farlo, se la Legge e il CCNL di Comparto in vigore sanciscono la competenza dell'individuazione dei criteri per la ripartizione e della destinazione delle risorse dei Fondi del trattamento accessorio del Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario e tutto ciò che ne consegue al Tavolo di contrattazione integrativa?

E' in contrattazione integrativa infatti che si stabilisce, nel rispetto dei vincoli contrattuali, ad esempio, se destinare più risorse alla produttività collettiva piuttosto che alle progressioni economiche. Ed è esattamente ciò che è avvenuto nelle sedute di contrattazione del mese di luglio 2015 precedenti al voltafaccia della governance!

Procedere all'emanazione del bando non è che la diretta e logica conseguenza dell'impegno assunto dall'Amministrazione al tavolo di contrattazione.

Bypassare le regole procedurali, gli ambiti di competenza e le responsabilità, previsti dalla vigente normativa e dallo Statuto di Ateneo, annacquandoli e sovrapponendoli il più possibile, non fa che distorcere il senso delle cose ed aumentare il livello di conflittualità, già, a nostro avviso, a livelli di guardia.

Dopo la frittata combinata in CdA, nella seduta di contrattazione di ieri, approfittando della breve presenza del Magnifico Rettore, abbiamo chiesto spiegazioni del motivo per cui in questa Università si seguono regole e procedure autonome, non previste dalle disposizioni normative a qualunque livello (leggi e Contratto nazionale), dalle Circolari al sistema delle relazioni sindacali nazionale e di Ateneo, e dello stesso Statuto dell'Università Mediterranea. Ebbene il prof. Catanoso ha una sua particolare "visione": a suo avviso la contrattazione integrativa e gli accordi che scaturiscono tra le parti sono atti non vincolanti per l'Amministrazione se non avviene il passaggio in CdA!! Nello specifico, ritiene che anche il bando per le Progressioni Economiche Orizzontali (PEO) debba seguire questa regola, ricordiamo, unica nel panorama nazionale. Ma c'è di più! Il Magnifico Rettore non solo ha impropriamente coinvolto il Consiglio ma ha addirittura investito il Collegio dei Revisori e l'Avvocatura Distrettuale dello Stato con richieste di parere!

Il Magnifico Rettore afferma di inviare, per non avere dubbi, ogni genere di documentazione per acquisire per pareri dall'Avvocatura, in quanto, da considerarsi alla stregua di un Ufficio legale dell'Ateneo.

I dubbi invece – concludono – riesce a sopportarli tranquillamente quando si tratta di altri tipi di bandi che coinvolgono, ad esempio il personale docente. In quel caso nessun parere all'Avvocatura viene richiesto e l'avvocatura, in quel caso, non è l'Ufficio Legale!".