Reggio, Terzo Settore e CISL FP protestano: “Dall’Asp solo silenzio e indifferenza. Pretendiamo risposte”

manifestazioneterzosettoredi Valeria Guarniera - Stremati, indebitati con le banche, con i propri dipendenti e con i fornitori. Sottoposti a quella sorta di ricatto morale che li vede quotidianamente impegnati con le fasce più deboli e che non gli permette di abbassare la saracinesca in segno di protesta.

Determinati ad ottenere ciò che gli spetta.

Diritti che in altre regioni d'Italia sono riconosciuti come tali e che qui – in questa parte d'Italia che sembra avere regole diverse – vengono puntualmente e continuamente disattesi.

Così, gli enti del Terzo Settore coinvolti nei settori chiave della sanità provinciale, si trovano ancora una volta a dover battere il pugno di fronte "al silenzio e all'indifferenza dell'ASP di Reggio Calabria". Questa mattina, di fronte alla sede della Direzione Generale dell'ASP, l'ennesima protesta: il Forum del Terzo Settore e la CISL FP, in accordo e collaborazione con le rappresentanze delle organizzazioni che si occupano di Salute Mentale, tossicodipendenze ed ADI, dai rappresentanti di Lega Coop Sociale e del Coordinamento Regionale degli Enti accreditati nell'ambito delle dipendenze, sono state costrette a scendere in piazza a causa del perdurare dell'inerzia da parte dell'ASP in relazione agli impegni di spesa 2015 per le realtà che si occupano di dipendenze, psichiatria ed ADI.

manifestazioneterzosettore1"Purtroppo dal fronte ASP in risposta alle nostre richieste abbiamo ricevuto solo silenzio ed indifferenza – spiega Luciano Squillaci, portavoce del Forum provinciale del Terzo Settore di Reggio Calabria - Al momento non vi sono prospettive di soluzione ad una vertenza che, come abbiamo più volte denunciato, sta mettendo seriamente a rischio esperienze che da oltre 25 anni operano nel mondo delle fragilità e dell'emarginazione. Le organizzazioni che gestiscono servizi nel campo della salute mentale, delle tossicodipendenze e dell'Assistenza Domiciliare, sono ormai allo stremo e non possono più garantire la continuità dei servizi. Alcuni dei quali, è bene ricordare, sono residenziali e pertanto necessitano di risorse continue per garantire il minimo di sopravvivenza per i cittadini che vi sono ricoverati". Si tratta del blocco delle procedure amministrative che al momento non garantisce la continuità di servizi importantissimi nel campo della salute mentale, delle tossicodipendenze e dell'assistenza domiciliare.

"Stiamo parlando – sottolinea - di oltre 600 utenti e 350 operatori. Ma soprattutto stiamo parlando di diritti minimi di cittadinanza, legati ai livelli essenziali di assistenza, che rischiano di non essere più garantiti. Per tutto questo siamo costretti ancora una volta a lottare, ed è una battaglia che riguarda tutti, perché a breve saranno anche gli altri diritti di cura ad essere negati". E' un paradosso e lo spiega bene Squillaci: "Parliamo di persone - appartenenti tra l'altro alle fasce più deboli della società, spesso emarginate – che vengono inviate alle strutture dal Servizio Sanitario Pubblico che poi se ne dimentica. Queste strutture – è bene precisare – hanno una direzione sanitaria pubblica. Al momento – aggiunge – loro sostengono che non possono fare fede agli impegni assunti perché mancano gli impegni di spesa. Quindi, non essendoci la previsione della spesa – cioè non essendoci un atto amministrativo burocratico di impegno di spesa – dall'ASP sostengono che non è possibile procedere ai pagamenti.

Questo per un diniego esplicito del direttore amministrativo dell'ASP di RC, il quale ritiene di non poter procedere a questi impegni di spesa. Cosa che tecnicamente può invece essere superata, come già avvenuto diverse volte in passato. Lo dimostra il fatto che altri impegni di spesa 2015 per servizi diversi (vedi la riabilitazione o le cure palliative) sono già stati correttamente e giustamente assunti.

Precise le richieste che il Forum, la CISL FP e le realtà operanti del settore portano all'attenzione dei vertici dell'ASP: di procedere all'immediato pagamento delle spettanze arretrate e già maturate, previa assunzione dei necessari impegni di spesa per l'intero 2015 nei settori per i quali ancora tale atto amministrativo non è stato assunto; dell'istituzione – solo a seguito di detto pagamento – di un tavolo tecnico permanente alla presenza delle parti sociali, per la definizione delle diverse problematiche che ormai da anni attanagliano il settore. "E' fondamentale pretendere una calendarizzazione degli incontri del tavolo tecnico – ha aggiunto Luciana Giordano, Segretario Generale CISL FP – con dei precisi obiettivi da raggiungere di volta in volta. E' gravissimo trovarsi di fronte a problematiche di natura amministrativo-burocratica. Il direttore generale ha comunque dimostrato apertura. Aspettiamo di incontrarlo e auspichiamo che lui sia in grado di fornire risposte esaustive rispetto alle nostre richieste".