Reggio, il Crocefisso torna nella sala del Consiglio; Delfino: "Ripepi, che becere strumentalizzazioni"

delfinodemetrio nuova"In assenza di argomentazioni politiche solide, è triste assistere a becere strumentalizzazioni della fede religiosa da parte di chi non perde occasione per professarsi più cattolico di tutti gli altri". Sono perentorie e dirette le parole con cui il presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, Demetrio Delfino, ha replicato stamane alla nota diffusa nel pomeriggio di domenica da Massimo Ripepi. Il consigliere comunale di Forza Italia aveva attaccato il sindaco Giuseppe Falcomatà e lo stesso presidente della massima assise cittadina prendendo come pretesto l'assenza del Crocifisso sulla parete dell'Aula del consiliare in occasione della cerimonia d'intitolazione della stessa all'On. Pietro Battaglia. "Se soltanto, Ripepi, avesse avuto il buongusto e la cortesia di informarsi, anche con una semplice telefonata, circa i motivi della momentanea rimozione del Crocifisso, avrebbe avuto l'opportunità di sapere che si è trattata di una questione esclusivamente tecnica, peraltro già risolta". Demetrio Delfino coglie l'occasione per spiegare i passaggi, elementari, della vicenda: "Quando, giorni fa, furono svolti i lavori di pitturazione dei muri dell'Aula, il Crocifisso si macchio' di pittura, di conseguenza, nel momento in cui gli addetti, in vista dell'epigrafe dedicata a Pietro Battaglia che campeggia adesso sulla parete, hanno avuto la necessità di spostarlo, si sono resi conto delle pessime condizioni in cui esso versava. Nella mattinata odierna, dopo aver ripulito e restituito decoro all'oggetto sacro, abbiamo provveduto alla sua riaffissione.
Il presidente Delfino non nasconde il fastidio per la polemica montata ad arte dal consigliere Ripepi. "La sua è stata una caduta di stile evitabilissima, sarebbe bastata un po' di pazienza in più per vedere con i propri occhi il ripristino del crocifisso, da noi per altro già programmato senza il suo inutile intervento, teso forse a ritagliarsi un angolino nel mare magnum dell'informazione".
"Da parte nostra vi è stata solo la volontà, nel massimo rispetto dell'oggetto sacro, di ridare ad esso dignità e decoro. Prima di gridare "al rogo degli eretici" dovrebbe, inoltre, rammentare il "pio Ripepi", che Gesù Cristo è in ogni luogo dove vigono il rispetto, le buone azioni, i buoni sentimenti e l'attenzione per gli ultimi, anche senza la necessità che esso venga rappresentato in simboli o oggetti sacri".