Reggio, Alleanza Calabrese in piazza per la commemorazione di Mussolini: “Fu ucciso senza processo”

ReggioPiazzaSangiorgiodi Lavinia Romeo - Erano una trentina le persone presenti in piazza San Giorgio a Reggio per la commemorazione del settantesimo anniversario della morte di Benito Mussolini, voluta dal Movimento Alleanza Calabrese. Il presidente di Alleanza Calabrese, Enzo Vacalebre, ha evidenziato che "hanno paura di una trentina di persone che stanno commemorando la morte di un uomo. Per noi quello di Benito Mussolini è stato un omicidio perché fu ucciso senza un processo". I partecipanti all'iniziativa si sono poi spostati sul lungomare, davanti la stele di Ciccio Franco, il leader dei moti di Reggio.

Dopo la decisione della Curia Metropolitana di Reggio Calabria-Bova di sospendere la celebrazione della Messa in suffragio del defunto Benito Mussolini prevista per oggi, 28 aprile, nella Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria, i rappresentanti di Alleanza Calabrese decidono di scendere in piazza.

I promotori dell'iniziativa hanno deciso di confermare la commemorazione con un incontro in Piazza San Giorgio a cui hanno partecipato alcune decine di manifestanti, che si sono successivamente recati presso l'Arena "Ciccio Franco", dove hanno proseguito la protesta di fronte alla stele del politico missino "capopopolo" durante i moti di Reggio del 1970.

striscionecicciofrancoTra le personalità presenti in via Marina anche gli "scopellitiani" Oreste Romeo e Giuseppe Agliano. La chiesa di San Giorgio, dove doveva svolgersi la messa organizzata dal Movimento politico Alleanza Calabrese e poi sospesa dalla Curia di Reggio Calabria, è rimasta chiusa.

"Quanto è accaduto è un fatto grave, increscioso – dichiara Giuseppe Agliano - quello del vescovo è stato un comportamento scorretto che non ha avuto rispetto degli altri. La ricorrenza della messa in suffragio di Mussolini viene fatta ogni anno in tante parti d'Italia, non solo per ricordare il grande statista - continua Agliano - ma anche per ricordare i ragazzi di Salò che hanno combattuto e hanno perso la vita in battaglia".

Agliano riconduce questa vicenda all'orientamento politico della nuova amministrazione comunale "Reggio è ormai diventata una città di comunisti – dice –è vero, Mussolini non è un morto qualunque, ma nel bene e nel male è stato qualcuno per la storia d'Italia, è stato un capo di stato ".

Il blocco della celebrazione è, per i manifestanti, un evento mai accaduto prima "non si tratta di politica, ricordare i morti - affermano - è un atto di cristiana pietà".

"Nel momento in cui si celebrano gli Stati Generali della Cultura e vengono con enfasi annunciate nuove frontiere delle Pari Opportunità – ha commentato Romeo – assistiamo ad un'altra gravissima forma di arretramento culturale consumata nella Città di Reggio Calabria all'insegna di inopinata e brutale discriminazione".