Reggio: i (primi) 13 anni del Centro Sociale "Angelina Cartella"

centrosocialecartella13annidi Simone Carullo - Ogni volta che ci si libera dall'oppressione e dalla tirannia è il 25 aprile, ogni volta che ci si affranca dall'arroganza boriosa, dall'ignoranza e dalla stupidità è la Festa della Liberazione.

Oggi il Centro Sociale "Angelina Cartella" compie tredici anni: in quel giorno di molti anni or sono la Festa della Liberazione ha avuto, a Reggio, nel suo piccolo, la sua ragion d'essere; ed anche adesso, dopo mille vicissitudini, non ultima l'incendio del maggio 2012 che lo devastò, il Cartella ricostruito ritrova la voglia di festeggiare, di lottare, di rialzarsi e proseguire "nel cammino lento della piena libertà".

Oggi, dunque, per il C.s.o.a. Cartella è tempo di bilanci. A fare gli onori di casa, in apertura dell'assemblea partecipativa, è Peppe Marra, portavoce ed anima - fra le tante - del centro sociale.

"Gli ultimi tre anni – dice – sono stati difficili ed impegnativi. Ricostruire è stato complicato". Complicato soprattutto il confronto con le Istituzioni. Nell'autunno 2012 cadeva l'amministrazione Arena, che poco o niente aveva fatto per rispondere alle istanze dei ragazzi del Cartella, seguiva l'insediamento della Terna Commissariale che ha definitivamente chiuso le porte di Palazzo San Giorgio all'argomento. Ma i ragazzi del Cartella hanno fatto da soli. "Oggi, dopo ben 8 mesi di lavoro, la ricostruzione è quasi terminata – continua Marra -. Il centro sociale è un luogo che per noi ha rappresentato tanto, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista sociale. Ritorniamo a fare quello che si è sempre fatto, senza sottostare a coloro i quali hanno perennemente osteggiato la nostra esistenza".

La ricostruzione è costata circa 20 mila euro, pertanto il ringraziamento di Peppe Marra va a chi, da tutta Italia, ha espresso solidarietà e ha aiutato nei fatti la rinascita del centro, in particolare il quartiere di Gallico che ha "offerto risorse e manovalanza" a testimonianza del fatto che la riappropriazione di un parco abbandonato al degrado ed all'incuria, giovi a tutti. I colori, i sapori ed i suoni del Cartella si riverberano sull'intera zona ed accendono di vita un sobborgo altrimenti buio e tetro. La ricostruzione è passata dal ripristino dei locali devastati dalle fiamme arricchiti di una rampa per disabili (tema molto caro al collettivo), alla pulizia dell'erba incolta, fino alla costituzione dell'alberato d'intorno il centro e di un orto che permetterà a qualcuno di impiegare in maniera costruttiva il tempo libero. "Perché – afferma Marra – lasciare la terra inoperosa è un peccato". Ed è così che finalmente si può dire che "il Cartella è tornato a funzionare".

Molte le iniziative che si stanno organizzando per riempire di contenuti questo ritorno alla vita: già stasera alle 21.30 il concerto reggae dei "Marvanza"; domani alle ore 15.00 un convegno che avrà come tema il "mutualismo".

Secondo a parlare è Pasquale Speranza, componente del Senato Accademico all'Università Mediterranea, il quale evidenzia il valore del C.s.o.a. Cartella come "bene comune". "Ciò nonostante, sono in molti a non aver recepito il centro sociale di Gallico come un valore – continua Speranza -", a partire da chi ha compito il vile gesto dell'incendio (al quale si è attribuita la matrice nera, ma che più probabilmente potrebbe essere stato un tentativo di eliminare una componente scomoda da un territorio, un luogo sul quale vertono vari interessi, anche di carattere commerciale), proseguendo per le amministrazioni cittadine. Speranza ricorda di quando l'ex sindaco, "Giuseppe Scopelliti, definiva questa realtà come costituita da zecche e drogati, aprendo nel contempo le porte di Palazzo San Giorgio ai membri di Forza Nuova".

Pasquale Speranza prosegue ricordando i momenti più intensi delle battaglie nate proprio al riparo delle mura del Cartella, dal "Coordinamento No Ponte alla lotta per l'Acqua pubblica". Il Cartella, dunque, è anche questo: un baluardo del bene pubblico, un luogo dove fermenta lo scambio di idee, un centro sociale che -per sua natura - non si chiude in sé stesso, e che anzi spalanca le porte ai quei pezzi di umanità che la società contemporanea tende ad emarginare e marginalizzare.

La nuova lotta, secondo Speranza, ruota attorno alla questione delle barriere architettoniche in città. "Un tema sul quale la stampa locale sembra alquanto disattenta – afferma –".

E' per questo che è nata la pagina web "Oltre le barriere", per monitorare i progressi di Reggio sul fronte delle infrastrutture per disabili e per denunciare ogni caso di disfunzione o barriera che la città, ancora, presenti.

"I disabili devono entrare dalla porta principale" conclude Speranza.