Palizzi (RC), la minoranza attacca il sindaco su questione So.Ri.Cal.

“Dopo gli annunci altisonanti del sindaco di Palizzi di pubblicare nomi e cognomi dei responsabili del debito nei confronti della So.Ri.Cal, società erogatrice dell'acqua potabile per conto della Regione Calabria ed oggi in liquidazione, per la cifra di circa 2.400.000 euro dagli anni ottanta ai primi del duemila, apprendiamo che il 29 dicembre 2014 la Giunta comunale ha deliberato la "presa d'atto della proposta di rateizzazione del debito Sorical" accumulato fino al 3° trimestre 2014. Sorta capitale ed interessi ammontano rispettivamente a 489.317,22 + interessi maturati ed accessori di 117.849,37. Questi ultimo, secondo l'accordo sottoscritto (?) tra il Comune e la Sorical, saranno abbuonati a patto che l'amministrazione versi mensilmente, a partire da febbraio 2015 e fino a gennaio 2018, la somma di 13.592,145 euro”. Lo affermano i membri del Gruppo Consiliare di Minoranza al Comune di Palizzi: Bevilacqua, Nucera, Parasporo, i quali continuano: “Prima considerazione: di chi è la competenza a deliberare un debito pluriennale? Pensiamo del Consiglio Comunale, considerato anche che si modifica una convenzione sottoscritta tra le parti, e, comunque, il Consiglio dovrebbe essere informato per tempo. Ma, more solito, il 29 dicembre 2014 la Giunta dichiara immediatamente esecutiva la delibera che viene pubblicata dopo 3 mesi. All'anima dell'urgenza. Seconda riflessione: chi stila e legge gli atti deliberativi? Possibile che nessuno, amministratori, segretaria comunale ed amanuensi vari, abbia rilevato che il parere di regolarità tecnica è stato firmato dal responsabile degli affari generali, Rag. Pasquale Polimeno, mentre al 29 dicembre 2014 il dirigente era ed è il vice sindaco Davide Plutino? Mentre il Rag. Polimeno era, a pieno titolo, dirigente dell’Area Economico-finanziaria. Possibile che si pubblichi una delibera, richiamando allegati che fanno parte integrante e sostanziale del provvedimento, omettendone l'adempimento, cioè senza pubblicarli? Quante persone paghiamo, con le risorse del bilancio, per fare o non fare il minimo necessario prescritto dalle normative vigenti?” “Di tutto ciò l’assemblea pubblica (!?) di Piazza dei Martiri ha fatto trapelare ben poco – concludono -, con una conduzione che ha mantenuto il consueto stile antidemocratico, interdicendo nei fatti la parola, a scopo provocatorio, con la spasmodica ricerca dell’occasione di denunciare e perseguitare i cittadini non allineati. Quando finirà la campagna elettorale e la diffusione dell’odio che sta disgregando la nostra comunità? Ognuno si assuma le proprie responsabilità”.