"Melito Cambia" si difende e contrattacca: "Nessuna confusione sulla candidatura dell'ing. Marino". Paventate querele

“Sulla candidatura dell’Ingegnere Marino non “Regna sovrana la confusione”, ma vi è regolarità e chiarezza. Le dichiarazioni che arrivano dall’ex Presidente del Consiglio Comunale dell’amministrazione Iaria sono assurde e senza senso. Prima di giudicare gli altri bisognerebbe pensare e controllare attentamente ciò che si sta per pronunciare”. Ecco la reazione della lista elettorale “Melito Cambia” alle polemiche di questi giorni. “Si parla di riunioni carbonare e di legami con ex sindaci, si parla di continuità con il vecchio sistema. Ma Iaria e Costantino non sono assolutamente soggetti che frequentano i saloni di “Melito Cambia”. “Una figura così pulita e onesta come Giovanni Marino – continuano da “Melito cambia” - non può essere infangata da fandonie. Né tantomeno gli si può addebitare una qualsiasi responsabilità o connivenza con la criminalità. La reazione sfociata nella “conferenza stampa”, sarà forse dovuta al fatto che è stato rifiutato dal movimento? La sua rissosità manifestata negli anni passati, non ci appartiene, né ci interessa. Le sue maldicenze nei confronti di tutto e di tutti mettono in dubbio le sue qualità morali. Il suo toc toc ha ricevuto risposta negativa, come chi porta in mano cose e fatti che non interessano alla collettività e al bene comune. Aggredire il segretario del Pd locale, e tirare un pugno ad un assessore la dice lunga sul modo di essere dell’ex consigliere comunale”. “Tutto ciò non autorizza questo Signore - commenta Giovanni Marino – a denigrarmi ed è privo di requisiti per esser candidato nella lista civica che io rappresento. Melito Cambia è supportata dal PD e non vi è spazio per l’ex consigliere. Pertanto, le sue asserzioni non fanno altro che confermare la sua non candidabilità. Del movimento fanno parte ex amministratori locali dalla faccia pulita che supportano la lista pur non essendo in prima linea, ma ciò non vuol dire che ci sia continuità con il passato”. I destinatari delle invettive – fanno ancora sapere - hanno pertanto dato mandato ai legali di querelare la persona che ha rilasciato tali affermazioni diffamatorie nei loro confronti.