Processo "Zappa": Cassazione annulla con rinvio sentenza nei confronti di Nucera e Paviglianiti

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la Sentenza emessa nel gennaio del 2014 dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, nei confronti di Mario Nucera e Settimo Paviglianiti.

Nucera e Paviglianiti, unitamente a Carmelo Iaria, erano stati condannati per i reati di partecipazione ad associazione finalizzata al traffico e detenzione di stupefacenti a fine di spaccio, nell'ambito dell'operazione "Zappa".

Gli stessi, però, erano stati coinvolti e giudicati in precedenza nel processo Sim Card. Ed infatti, dopo la carcerazione subita nel 2001, i tre erano stati riarrestati nel 2004 per l'operazione Zappa.

Gli avv.ti Gianpaolo Catanzariti, per Nucera, e Domenico Putrino, per Paviglianiti, avevano eccepito la sussistenza di un precedente giudicato e l'illegittimità di un secondo processo per gli stessi reati.

Con l'operazione Zappa, infatti, si era proceduto nei confronti di numerosi soggetti che, secondo la Procura di Reggio Calabria, avevano proseguito l'attività delittuosa, del gruppo capeggiato da Santo Maesano e riconducibile a Domenico Paviglianiti all'epoca detenuto in Spagna, subito dopo gli arresti, fra i quali Nucera, avvenuti nel luglio del 2001 con l'operazione Sim Card.

Per Sim Card Nucera era stato condannato con sentenza emessa dalla Corte di appello di Reggio Calabria, divenuta irrevocabile in data 28 ottobre 2004, alla pena complessiva di anni 10 e mesi 2 e giorni 20 di reclusione ed euro 3.000,00 di multa, mentre Paviglianiti era stato prosciolto in udienza preliminare.

Nel maggio del 2005, Nucera e Paviglianiti venivano giudicati dal Gup di Reggio con il rito abbreviato per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio. Nonostante l'eccezione difensiva, il Gup aveva condannato Nucera a 14 anni di reclusione, unitamente a Settimo Paviglianiti e Carmelo Iaria.

Anche la Corte di Appello aveva disatteso la tesi sostenuta dall'avv. Catanzariti pur riconoscendo la continuazione con la condanna rimediata nel processo Sim Card e rideterminando la pena ad anni tre di reclusione.

La Corte di Cassazione, giovedì scorso, accogliendo i ricorsi proposti dall'avv. Gianpaolo Catanzariti, nell'interesse di Mario Nucera, e dall'avv. Domenico Putrino, nell'interesse di Settimo Paviglianiti, ha annullato la sentenza di condanna per identità tra i fatti contestati con il processo Sim Card e quelli contestati con l'operazione Zappa e quindi per violazione del principio del ne bis in idem, rimettendo gli atti ad altra sezione della Corte di Appello reggina per un nuovo giudizio per entrambi gli imputati.

Per Carmelo Iaria, difeso dall'avv. Carmelo Chirico, invece la sentenza è stata confermata essendo stato rigettato il ricorso difensivo.

"C'è soddisfazione nel vedere annullata la condanna emessa dalla Corte di Appello, insistendo nell'eccezione di preesistente giudicato, disattesa sia in primo grado che in appello, ma riconosciuta in sede di legittimità dalla Suprema Corte di Cassazione. Sarebbe stato profondamente ingiusto che Nucera Mario, dopo aver espiato interamente la pena per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di spaccio contestati nel 2001, fosse stato condannato per la seconda volta sempre per gli stessi reati. Non è possibile ritenere diversa l'associazione, così come sostenuto in sentenza di merito, sol perché diversi erano i concorrenti successivamente individuati e diversi erano i canali di spaccio. Il nucleo essenziale del sodalizio era identico con la presenza di Nucera e con l'identico ruolo allo stesso attribuito. Confidiamo, pur non conoscendo nel dettaglio la motivazione, che in sede di rinvio si prenda atto del divieto del ne bis in idem con conseguente assoluzione dell'imputato" afferma l'avvocato Catanzariti.