Reggio, inaugurato alla Stazione l’Help Center “La casa di Lena”. Falcomatà: “Risposta concreta per una città che soffre”

inaugurazionehelpcenterdi Valeria Guarniera - Se è vero che, come diceva Italo Calvino "di una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda" è altrettanto vero che, se in quella risposta c'è anche la realizzazione di un sogno, quella città si è guadagnata – con fatica e sudore, tra sorrisi, lacrime e resistenze più o meno evidenti – il merito di essere oggi la "capitale antirazzista d'Italia" . E proprio nell'ambito della Giornata Internazionale contro il razzismo che si è svolta – in un clima gioioso, presso la Stazione centrale di Reggio Calabria - l'inaugurazione dell'Help Center "La casa di Lena": FS, Caritas diocesana, Acisjf, Agesci (RC1, RC9), Comunità di Sant'Egidio, Maestri di Speranza, Masci RC5 insieme per la realizzazione di quel progetto a lungo sognato, finalmente diventato realtà.

"Sportelli di ascolto a bassa soglia, cioè privi di filtro all'ingresso, situati all'interno e/o nelle zone limitrofe delle stazioni ferroviarie che orientano le persone in difficoltà verso i servizi sociali della città (centri di accoglienza, comunità terapeutiche, associazioni specializzate) per elaborare percorsi mirati di recupero e reinserimento sociale". Sono gli Help Center, punto di riferimento per il contrasto al disagio sociale e risposta concreta alla solitudine della persona. Un importante progetto di solidarietà realizzato dal gruppo Ferrovie dello Stato in collaborazione con gli enti locali e il Terzo Settore. Attivo in via sperimentale dal 31 dicembre scorso, l'Help center di Reggio – il quindicesimo nel territorio italiano – sarà aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 e il giovedì e il sabato dalle 9 alle 12 per offrire, a chi ne avrà bisogno, la possibilità di ricevere indicazioni precise su indirizzi, orari e modalità d'accesso ai servizi presenti sul territorio. Un punto di riferimento per le persone in grave condizione di emarginazione sociale , senza fissa dimora e con difficoltà economiche, sanitarie o relazionali.

La manifestazione – come detto - si è svolta nel contesto più generale della "Giornata Internazionale contro il razzismo" che ha visto Reggio Calabria ricoprire il ruolo di "capitale antirazzista d'Italia", importante riconoscimento per l'impegno profuso da istituzioni e associazioni di volontariato nell'accoglienza ai migranti. Alla cerimonia hanno partecipato l'Arcivescovo mons Fiorini Morosini; il Sindaco, Giuseppe Falcomatà; l'Assessore alle Politiche Sociali, Giuseppe Marino; il direttore dell'Osservatorio Nazionale sul Disagio e Solidarietà nelle stazioni italiane (ONDS) Alessandro Radicchi; il direttore della Caritas, don Nino Pangallo; la Consigliera Delegata dal Presidente pari opportunità, Giovanna Martelli; il Coordinatore Intergruppo Immigrazione e Cittadinanza, Khalid Chaouki; il Direttore Generale Ufficio nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Marco De Giorgi. Per il Gruppo FS Fabrizio Torella, Responsabile Attività Sociali d'Impresa e rapporti con le Associazioni e Filippo Catalano, Direttore Territoriale Produzione Reggio Calabria di Rete Ferrovie Italiane.

Un entusiasmo misurato quello che ha animato l'intervento del sindaco Falcomatà: "Purtroppo siamo ancora una città che soffre – ha detto – siamo una città ferita. Abbiamo il dovere di ripartire dalle macerie che abbiamo ereditato, che non sono soltanto di natura economica, ma anche sociale. Questi sono segnali positivi – ha sottolineato – e la città ne ha bisogno. L'Help Center sarà una risposta concreta ai bisogni di tanti. C'è la voglia da parte dei cittadini di partecipare per attivare percorsi di risveglio".

A rallegrare un clima già di festa i "Don Cosciotti senza mancia"- attori teatrali che, coinvolgendo direttamente i minori non accompagnati ospiti dell'Unitas Catholica, hanno rubato sorrisi e applausi ai tanti presenti. Come corollario, l'Orchestra giovanile dello Stretto "Vincenzo Leotta", formata da circa 50 bambini e ragazzi coinvolti in un progetto di integrazione sociale, con una coinvolgente performance strumentale.