Reggio, Convegno Cgil in vista delle elezioni delle RSU: “Uniti per la lotta”

convegnocgildi Simone Carullo - Tra domani e giovedì si voterà nel comprensorio Reggio-Locri per il rinnovo delle RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) nel Pubblico Impiego, cioè l'organismo dei rappresentanti sindacali costituito mediante l'elezione di tutti i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato.

Le elezioni di marzo giungono in un momento storico quanto mai difficile per il pubblico impiego, perché i lavoratori sono chiamati a decidere quale idea di rappresentanza intendono mettere in campo nel confronto cruciale con le Istituzioni locali e con lo Stato Centrale, in un momento storico in cui vige la politica dei tagli trasversali e del riordino drastico dell'intero settore, a partire dalla scuola.

Nella tarda mattinata di oggi, presso Palazzo Foti, la sede della Provincia di Reggio Calabria, si è tenuto il Convegno della Cgil dal titolo quanto mai evocativo: "Lavoro, non ti lasciamo solo". Oltre ai dirigenti locali, a sostenere la campagna elettorale del sindacato vi era anche la rappresentante della segreteria nazionale Gianna Fracassi. A moderare l'incontro Gregorio Pititto, segreteria gen. Cgil Reggio-Locri.

Il primo intervento è stato di Alessandra Baldari, della segreteria regionale funzione pubblica, la quale ha sottolineato come il rinnovo delle RSU sia di "particolare importanza", poiché arriva in un momento di "delegittimazione del lavoro pubblico, nel quale si scarica sui lavoratori la colpa del malfunzionamento della pubblica amministrazione. Da Brunetta, che considerava gli impiegati statali dei fannulloni, a Renzi poco è cambiato" continua la Baldari.

Ma se da un lato il governo continua a criminalizzare i lavoratori, dall'altro dimentica lo stato di precarietà assoluta in cui alcuni settori sono costretti ad operare anche e soprattutto a causa dei tagli. Dalla Sanità, il cui esempio lampante è proprio l'Ospedale Riuniti di Reggio, dove per il blocco del turnover si è raggiunto il limite dell'affaticamento, per carenza di personale e di strumenti adeguati; alla Giustizia in Calabria, dove esiste lo stesso problema legato al personale impiegatizio (emblematica la posizione dei tirocinanti senza contratto presso il Tribunale di Reggio), al quale si somma la carenza di Magistrati. Una regione con l'acqua alla gola insomma.

"Noi, come Cgil, proponiamo un modello alternativo di pubblico impiego – conclude la Baldari-. Un modello fondato sulla trasparenza e sui diritti: il diritto al rinnovo del contratto nazionale; il diritto ad un'equa retribuzione".

Anche la scuola al centro delle polemiche sul settore pubblico. La riforma targata Renzi – Giannini convince in pochi, lo stesso Pd si è spaccato (per l'ennesima volta) in particolare sulla questione delle detrazioni fiscali per chi sceglie le scuole private.

Sull'argomento è intervenuta Elisa Gambello (FLC Cgil): "Ancora non abbiamo finito di scontare i disastri della riforma Gelmini e del governo Berlusconi che già una nuova proposta sulla riforma della scuola vede la luce – ha affermato -. La chiamo proposta perché quella del ministro Giannini non ha la nobiltà necessaria per essere chiamata riforma". La Gambello ha poi passato in rassegna quelli che sono i numerosi ed annosi problemi della scuola pubblica: dall'istituzione dell' "insegnante tuttologo" per le scuole primarie, scelta che la Gambello considera retrograda, buona cioè per quando bisognava combattere l'analfabetismo e non certo per l'epoca contemporanea; al grave problema delle classi sovraffollate. Un passaggio significativo ha riguardato il contratto nazionale che risulta "bloccato da ben dieci anni" e che "non riconosce ai docenti quell'autorevolezza sociale che in realtà dovrebbero avere".

Addirittura, nel 2014 il potere d'acquisto dei professori risulta inferiore rispetto ai livelli del 2009. Ed un Paese che non investe nella scuola pubblica, a partire da quelli che sono i suoi pilastri, cioè i responsabili della formazione delle nuove generazioni, è un Paese che non guarda al futuro e che non ha futuro.

"La FLC Cgil non ha mai sottoscritto i decreti di questo governo – continua la Gambello -. Se quello che è avvenuto lo si considera ingiusto la scelta di voto è obbligatoria. Perché votare per una lista non è la stessa cosa che votare per un'altra, e a partire da domani c'è in ballo la scelta della linea politica da seguire. Noi chiediamo che ogni cambiamento, ogni svolta epocale, sia fatta con i lavoratori e non contro di loro".

Il Convegno di stamani è stato anche l'occasione per le rivendicazioni dei sessantasei lavoratori della Provincia, i quali "dopo anni di precariato, hanno visto il loro contratto scadere il 28 febbraio scorso", in attesa che il Presidente Raffa dia "attuazione immediata all'impegno assunto precedentemente senza inficiare la posizione dei 66 lavoratori precari".

Ha concluso l'incontro Gianna Fracassi, la quale ha rivendicato il ruolo storico della Cgil nella difesa dei diritti dei lavoratori. La Fracassi ha chiesto ai lavoratori un impegno per perpetrare la lotta nei luoghi di lavoro in modo da mandare un messaggio chiaro al governo Renzi, "il governo dei tweet".

"Bisogna fare un lavoro a tappetto, non sottovalutiamo la rassegnazione delle persone. Il 6 marzo speriamo di festeggiare il fatto che siano andati a votare tanti lavoratori – ha concluso -, ma soprattutto che la Cgil ha vinto".