Roccella Jonica (RC), caos all’interno del Consorzio “Alto Ionio Reggino”: scontro tra Arone e Costa

Continua lo scontro tra il componente del consiglio dei delegati del consorzio di bonifica "Alto ionio reggino" Giuseppe Arone ed il presidente dell'ente roccellese Arturo Costa. Questa volta il massimo esponente del consorzio di bonifica minaccia di intraprendere una azione legale nei confronti dello stesso Arone. "Invito il presidente Costa a querelarmi al più presto", sostiene, "così avrò modo di dimostrare, finalmente, nelle sedi competenti, le nefandezze che si stanno perpetrando presso il consorzio di bonifica, soprattutto, in palese violazione dell'articolo 34 dello statuto vigente. Probabilmente lo statuto in possesso del presidente Costa è diverso da quello in vigore, in quanto l'articolo 34 del documento dell'ente stabilisce che, il consigliere o in componente della deputazione amministrativa che, in merito all'oggetto di una determinata deliberazione abbia, per conto proprio o di terzi, interesse in conflitto con quello del consorzio, deve assentarsi temporaneamente dalla riunione. La violazione di tale obbligo comporta la decadenza da tutte le cariche consorziali, ferma restando la responsabilità per danni, oltreché la possibilità di annullamento della deliberazione nell'ipotesi in cui, senza il voto di chi deve astenersi", conclude, non si fosse raggiunta la maggioranza prescritta". Dal canto suo il presidente Costa, davanti ai rilievi mossi nei suoi confronti e riguardanti, la "decadenza dello stesso dalla carica ricoperta", "l'annullamento di atti del consiglio dei delegati datati 6.11.2012" , la "richiesta – diffida di intervento della regione", e "l'acquisizione dei documenti necessari per svolgere il mandato di consigliere e tutelare gli interessi dei consorziati", ribadisce "l'assoluta pretestuosità ed infondatezza dei rilievi d'illegittimità, pertinenti alle deliberazioni, mossi dal consigliere Arone, tendenti soltanto ad ingolfare il regolare svolgimento dell'attività amministrativa dell'ente". Ma è ancora Arone ad insistere "sull'evidente 'incompatibilità' ravvisabile in capo al presidente Costa, attesa la diretta correlazione esistente tra la posizione di amministratore e l'oggetto di talune deliberazioni", affidandosi al contenuto di alcune sentenze del Tar Lombardia - Milano (numero 1137 del 3.05.2013) e del Consiglio di Stato (numero 693 del 28.01.2011). Serve, pertanto, intervenire presso il consorzio di bonifica, "al fine di ripristinare un minimo di democrazia e legalità, attesa la condotta illegittima, illegale ed antidemocratica mantenuta dal presidente in carica, ed evitare", evidenzia Arone, "il perpetrarsi di situazioni definibili da parentopoli, poiché le scelte per fini personali e le promesse o cambiali elettorali si pagano con le proprie tasche e non con quelle dei consorziati". Il componente del consiglio dell'ente roccellese ha già avanzato una richiesta di incontro col direttore generale del dipartimento regionale Agricoltura foreste e forestazione Carmelo Salvino, affinché, anche in quella sede, vengano portate all'attenzione di chi di dovere le "troppe zone d'ombra esistenti presso il consorzio di bonifica sito in Roccella Jonica, considerata la gestione clientelare e familistica dell'ente".