Locri (RC), il sindaco Calabrese sulla questione LSU/LPU: "Situazione da affrontare e risolvere e non da scaricare sul comune"

Il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ed il Vicesindaco con delega al personale, Raffaele Sainato, in merito alle notizie di stampa apparse nei giorni scorsi sulla procedura di contrattualizzazione del personale LSU/LPU in servizio presso l'Ente comunale avvertono la necessità di fare alcune precisazioni di fronte alle mistificazioni che ad arte sono state diffuse.

"Innanzitutto la nota ministeriale richiamata è stata inviata non solo al Comune di Locri, ma a ben 37 comuni (Acri, Anoia, Bova Marina, Bovalino, Cariati, Castrovillari, Cerisano, Chiaravalle Centrale, Cirò Marina, Colosimi, Cropani, Crosia, Domanico, Feroleto della Chiesa, Fuscaldo, Grimaldi, Lamezia Terme, Monasterace, Nocera Terinese, Paola, Pizzo, Reggio Calabria, Rende, Rocca di Neto, Samo, San Calogero, San Giovanni in Fiore, San Lucido, Scalea, Scilla, Siderno, Simbario, Soverato, Squillace, Taurianova, Vibo Valentia) e ad una Amministrazione Provinciale. Tra gli Enti elencati la quasi totalità ha percepito il contributo ministeriale e pertanto l'affermazione che l'attuale situazione di paralisi sia dovuta al fatto che il Comune di Locri non ha aderito al bando ministeriale è del tutto falsa e destituita di ogni fondamento".

"La mancata contrattualizzazione – afferma il sindaco Calabrese - è invece riconducibile ad un "buco" nella normativa che non ha previsto alcuna deroga per i Comuni che hanno dichiarato l'eccedenza di personale circa la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato. Possibilità ad oggi preclusa dall'art. 34, c. 6, D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, nel testo sostituito dall'art. 5, c. 1, lett. c, D.L. 24 giugno 2014, n. 90, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 114. Si concretizzano, pertanto, nella nota ministeriale, le riserve a suo tempo manifestate dagli uffici comunali nelle diverse note trasmesse (Regione Calabria, Prefettura, Ministeri ecc...) e che i dirigenti regionali del Dipartimento Lavoro e i rappresentanti sindacali hanno sempre sottovalutato se non ignorato".

"Si ribadisce che la posizione assunta dal Comune di Locri in tema di contrattualizzazione è pienamente rispettosa del dato normativo e la nota ministeriale conforta pienamente quanto fin qui sostenuto. In questa sede si sottolinea che il Comune di Locri già in passato ha proceduto alla "stabilizzazione" di ben 43 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità attirandosi gli strali della stessa parte politica che oggi critica l'Amministrazione per la mancata "contrattualizzazione" dei 15 lavoratori senza alcuna nuova e rosea prospettiva, se non quella di ritornare nel bacino alla fine del contratto, continuando così ad alimentare la situazione di precarietà. Allo stesso tempo chiama in causa quella parte politica, adusa a passerelle e a dichiarazioni di facciata, che non ha il coraggio di ammettere che il problema degli LSU/LPU è lungi dall'esser risolto e che, di fronte ai problemi si nasconde o, al meglio, scappa. Con questi provvedimenti si continua ad alimentare una situazione di precariato da cui attingere, magari, al momento del voto.

Si ricorda, infine, che il Comune di Locri ad oggi è ancora in attesa del contributo regionale di ben 350 mila €uro per la stabilizzazione effettuata nel 2008 a ulteriore riprova di chi ha saputo fare la sua parte con serietà e correttezza, al contrario di chi continua a giocare sulla "pelle" dei lavoratori. Ed ancora, ad oggi, la Regione Calabria non ha dato alcuna comunicazione sulla proroga della convenzione per i progetti in essere, sebbene la scadenza è il prossimo 28 febbraio 2015. Da queste prospettive, certamente, non saranno coloro che hanno creato questa situazione a risolvere la situazione dei lavoratori precari, perché, alla fine di tutto, il problema sarà scaricato sui Comuni, i quali, a loro volta, non hanno alcuna possibilità di assicurare condizioni di lavoro parimenti dignitose, alla pari di tutti gli altri lavoratori pubblici alle dipendenze dei comuni, proprio per la mancanza di risorse economiche sufficienti".