Reggio, nulla di fatto in Prefettura: confermato sciopero Atam per il 10 febbraio

atamlavoratoriSi è svolto oggi presso la Prefettura di Reggio Calabria alla presenza di una delegazione prefettizia il tentativo di conciliazione, a cui si è obbligati per Legge, tra i rappresentanti dell'USb Lavoro privato e l'ATAM S.p.a. che, purtroppo, ha avuto esito negativo. Resta confermato, quindi, lo sciopero di 4 ore del personale dipendente della menzionata azienda proclamato per 10 di febbraio 2015

"Prendiamo atto che, ancora uno volta, per palese responsabilità dell'Amministratore Gatto e per la netta opposizione anche di chi non accetta il confronto sindacale nel merito delle questioni per paura di perdere il consenso e che si ostina a ritenersi mandatario del diritto di rappresentanza a prescindere, un bel modo per interpretare la democrazia nei luoghi di lavoro, i cittadini di Reggio Calabria e dell'intera area metropolitana saranno costretti a rinunciare al loro diritto alla mobilità per l'ostinata resistenza opposta ad accettare un tavolo di confronto con la nostra RSA" è scritto in una nota.

"La nostra richiesta, legittima considerato l'alto numero degli iscritti, ha la pretesa di discutere su alcune questioni che fanno parte dell'ordinario confronto aziendale e cioe:

1. Organizzazione del lavoro;

2. applicazione CCNL (orario di lavoro);

3. stato giuridico del personale dipendente;

4. regolamenti disciplinari (Allegato A) R.D. 148/1931);

5. contratto di solidarietà;

6. spettanze economiche arretrate;

7. Orario di servizio.

E' chiaro quindi, che anche l'impegno del sindaco Falcomatà è venuto meno considerato che nell'incontro tenutosi a palazzo San Giorgio aveva rassicurato i lavoratori componenti la delegazione dell'USB, sulla disponibilità della proprietà ad avviare un percorso di confronto franco e leale allo scopo di contribuire alla soluzione della pesante crisi aziendale e che la prossima presentazione del nuovo piano industriale, a questo punto, sarà certamente ancora più pesante per i dipendenti. Saranno i lavoratori e le lavoratrici a giudicare l'operato di chi, da circa un anno, collabora con l'azienda per togliere diritti e salario. Ci spiace chi il sindaco Falcomatà, discendente diretto di un uomo che ha fatto della democrazia il suo vivere quotidiano, non abbia imposto, in qualità di proprietario dell'ATAM quanto aveva garantito. Pertanto ai lavoratori non ci resta che il conflitto contro la restrizione degli spazi di democrazia e contro la negazione al diritto a discutere della propria condizione di lavoro Personale viaggiante e dell'esercizio dalle ore 11.00 alle ore 15.00. Uffici, Impianti fissi e personale addetto al controllo aree parcheggio 4 ore a fine turno".